venerdì 18 luglio 2014

"Trasformare il lavoro in Sogno" di Stefano D'Anna

«Lavorare è il riflesso di una psicologia incompleta. Il ruolo che un uomo occupa nel mondo è il sintomo più sincero di una incompletezza, il modo più semplice per risalire alla causa di ogni suo male. Tu puoi fare solo quello che sei. Quando questo ti sarà chiaro e diventerà carne della tua carne, saprai anche come intervenire sulla causa.
Cambiare se stesso significa intervenire ogni attimo sul proprio modo di pensare e di sentire, significa portare luce nella propria vita. Più conosci te
stesso più i ruoli che occupi si sublimano. Più sei responsabile interiormente e meno dipendi. Questo permette di abbandonare la sofferenza insita in ogni ruolo e trasformare il lavoro-fatica in sogno.
Il lavoro si sublimerà, finché un giorno sparirà dalle attività umane.»
Aggiunse che per millenni lavorare è stato il riflesso di una maledizione… l’effetto di una caduta. Attraverso lo studio e l’osservazione di se stesso, un uomo accorcia le distanze tra sé ed il mondo che ha proiettato, guarendo così l’incompletezza dei propri stati d’Essere e, di conseguenza, la sua realtà.

martedì 15 luglio 2014

"Amarsi dentro" di Stefano D'Anna

Il Dreamer mi stava preparando ad un’impresa straordinaria, anche se non avevo ancora idea di cosa fosse. Ero certo che la missione che un giorno mi avrebbe affidato richiedeva un ‘capovolgimento’ totale, una tale
responsabilità che così com’ero non avrei potuto sfiorare neppure con un dito. Sentii la gratitudine montare e la sua chimica farsi più intensa.
Socchiusi gli occhi e bevvi a grandi sorsi quel lusso, assorbii ogni dettaglio di quell’ambiente, la sua ricchezza, la bellezza
Capii che nulla è fuori di noi. La presenza del Dreamer stava rivelando parti completamente sconosciute. In quella suite del St James accadde qualcosa di straordinario. Eoni di tempo si compressero ed atomi di
prosperità arricchirono l’Essere di eternità. Sia pure per pochi secondi, smisi di essere un uomo impaurito, dubbioso, un uomo sconfitto, una vittima, e divenni l’architetto, l’artista che aveva ideato quell’albergo.
Realizzai l’eterna distanza tra sognatore e sognato, tra un uomo libero e uno che dipende.
Il mondo è una proiezione dell’Essere. Ecco la fonte!

giovedì 10 luglio 2014

"Ama il tuo nemico" di Stefano D'Anna

"Imparate a sorridervi dentro mentre l’attacco,
l’offesa si manifesta in tutta la sua spietatezza…
L’Antagonista deve essere combattuto fuori
e simultaneamente perdonato dentro!
Il perdono può avvenire solo dentro di te.
Fuori di te ‘recita’ impeccabilmente
il combattimento più accanito… ma senza crederci!"
Finalmente, uno spiraglio si apriva a gettare luce su quel millenario, impenetrabile paradosso: Se lo ami non è più un nemico e se è un nemico come fai ad amarlo?
‘Ama il tuo nemico’ è un’idea superiore che può essere compresa e applicata solo da un uomo integro. Solo chi ha estirpato da sé conflittualità e divisione può fare a meno dell’Antagonista.