lunedì 26 ottobre 2015

"Essere donna nel nuovo paradigma dell'esistenza" di Rita Valente Piccardi

Viviamo in una realtà duale grazie alla quale, ma anche a causa della quale, ci identifichiamo e ci riconosciamo nel concetto di donna, contrapposto a quello di uomo. Invochiamo più spazio per noi, parliamo di quote rosa in ogni ambiente dell’economia e della politica e, come gli uomini, miriamo ai gangli del potere presumendo di fare meglio. Non sempre è così, la cronaca lo insegna.
Forse dovremmo prima interrogarci sul significato di “persona” e a questa domanda, ciascuno di noi può dare una risposta, basta guardarsi dentro. Il passo successivo è quello di riconoscere che ciascun essere umano, ciascuna persona, uomo o donna che sia, prova gli stessi sentimenti, emozioni, impulsi che proviamo noi.

Ma allora, è solo l’aspetto fisico a renderci differente dagli uomini? Perché noi sappiamo di essere differenti da loro e anch’essi lo sanno. Lo sanno da secoli, al punto da averne paura, al punto da indurci alla sottomissione nei periodi più bui della storia occidentale e nei luoghi più bui della geografia sud-orientale.
Il principio femminile, il Femminino Sacro, questa la nostra qualità, questo il nostro potere. E’ l’energia femminile riconosciuta in passato sotto forma di una dea che in seguito si frammentò in tante energie femminili, dee minori, al servizio di un dio, fino a esserne totalmente assoggettate.
In tal modo il femminile divenne sempre meno importante, sempre meno divino, fino a scomparire definitivamente.
Il potere di creare con le energie fu indebolito e poi cancellato con la “caccia alle streghe”; quello di trasmettere la vita con la procreazione ha perso nel tempo il suo “stupore”; la connessione con la Madre Terra e con gli elementi dell’universo (mestruo - gravidanza – maree – fasi lunari) l’abbiamo staccata dichiarando guerra al pianeta. 
La Terra, dunque, con tutta la sua potenza è “il femminile”, l'origine, il principio, dell'umanità, la Grande Dea dalla quale discende ogni cosa.
Noi siamo quell’archetipo ma quanto oggi è attivo nella coscienza femminile e quanto invece subisce ancora passivamente, mostrando il suo lato d’ombra? E quanto “il maschile”, si armonizza in noi in un matrimonio alchemico col suo opposto?   

Queste sono le domande che mi farei, al posto di discutere di diritti e doveri di uomini e donne. Mi chiederei come raggiungere l’unione dei miei frammenti per stare nel mondo senza la necessità del mondo, per amare incondizionatamente senza il bisogno di riceverlo in cambio, per sentirmi libera di esporre le mie idee anche in materia di crescita personale, di mondi interiori, di viaggi nell’Essere senza vedere che anche nei luoghi dove si parla e si impara ad armonizzarsi col Nuovo paradigma sembra l’accesso alla divulgazione scritta e orale sia quasi appannaggio del genere maschile. Abbiamo rinunciato alla qualità prettamente femminile che è l’intuito, quindi alla capacità di connetterci con un’altra dimensione? Abbiamo ancora una volta deciso, parlando del campo olistico o di ricerca interiore, di affidare la nostra conoscenza solo al parto di menti maschili?  E di non saper essere parte attiva nel disegno dell’universo? E se non crediamo questo, come mai la maggior parte di questi congressi si riempie di un pubblico preminentemente femminile e di un parterre quasi obbligatoriamente maschile. Non mancano neppure le scene di sguardi affascinati rivolti allo speaker di turno sul palco.
Non è così? Guardiamoci dentro con onestà, donne. Siamo o non siamo antiche dee che stanno vivendo il loro futuro?

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                                                                "iL Piccolo Dreamer Programmatore di mondi" il Sogno nel nuovo paradigma





venerdì 23 ottobre 2015

"E tu cosa stai aspettando?" di Francesca Del Nero

Non ho mai scritto prima per proporre alle persone di essere ai nostri seminari.
Ho sempre pensato che sentissero un richiamo autonomo, ora, dopo il Dreamers Day che abbiamo vissuto insieme, sento un spinta nuova, anch’io, che con il team di School for Dreamers l’ho organizzato, ho ricevuto tanto e mi sento di condividere alcuni pensieri personali con voi.  Gli infiniti messaggi ricevuti, la gratitudine manifestata, i commenti e le considerazioni di tantissimi tra voi mi hanno rafforzata ancor di più nella mia missione, nella missione di School for Dreamers. C’è bisogno di tutto questo, ce n’è davvero un grandissimo bisogno. Quando ho detto qual è l’obiettivo della Scuola: quello di ispirare il maggior numero di persone possibile a diventare esseri svegli e consapevoli ( quindi a fare emergere i loro sogni) l’ho detto perché questo è quello che è successo a me. Io ho appreso a mia volta la tecnologia del Sogno, le sue leggi , i suoi principi e i suoi strumenti direttamente da Stefano D’Anna oltre che dal suo capolavoro “La Scuola degli Dei”.
Quando anche  tu, che stai leggendo, entrerai completamente in questo nuovo mondo, nulla ti apparirà più come prima. Forse cambierai vita come stai cercando di fare da tempo, è successo a migliaia di persone nel mondo, forse sceglierai diversamente le persone accanto a te, forse comincerai semplicemente a prenderti cura di te, dei tuoi pensieri e dei tuoi discorsi, forse ancora riuscirai ad abbandonare la paura che ha guidato inconsapevolmente le scelte più importanti della tua vita. La certezza assoluta che però ho, è che qualsiasi cosa accada durante quei due giorni, tu non sarai più quello di prima. Il minimo che può succedere è che avrai imparato comunque a vedere la realtà che ti circonda, con i suoi conflitti, le sue difficoltà e la sua sofferenza da un altro punto di vista, quello che ti permetterà di creare situazioni diverse intorno a te, quelle che sceglierai e non quelle che ti ritroverai senza nemmeno esserti accorto di averle create. Ciò che accade lì al seminario è potente, molto potente perché entrare in un altro stato di consapevolezza significa aver posto le basi per vivere la vita che vuoi, non quella di qualcun altro ma esattamente la tua, unica e irripetibile.  


Quindi sì, come ho detto al Dreamers day , ilViaggio nell’Essere è davvero il più bel regalo che uno possa fare a se stesso. Gli effetti di questo Viaggio ricadono inevitabilmente nella sfera personale di ognuno trasformando  alla radice limiti e paure che impediscono una vita piena e di successo. Credetemi il Dreamers Day è stato realizzato solo perché ci abbiamo creduto prima, non c’erano né fondi, né risorse, né persone pronte a condividere le loro esperienze, è stato totalmente un salto nel buio, avevamo con noi solo la certezza che un terreno fertile si sarebbe materializzato sotto i nostri piedi. E come è potuto accadere? È accaduto solo perché ognuno di noi ha compiuto ogni tappa del Viaggio nell’Essere, perché attraverso la conoscenza e l’esperienza siamo diventati padroni della tecnologia del Sogno, ci siamo impadroniti del nostro destino, abbiamo scelto di fare ciò che amiamo al di là di ogni ragionevole dubbio. E tu cosa stai aspettando?


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                                   "il Piccolo Dreamer Programmatore di mondi" di Vega Roze


                                                       "Nel RinasciSenso" di Mario Dal Mare

                                            "L'eonardo il trasformista" di Michele Lombardi




lunedì 12 ottobre 2015

Una Scuola per Sognatori di Stefano D'Anna

Bisogna trasformare il lavoro in “sogno”! Chi sogna ama, chi lavora non può amare… L’assenza di amore, la sofferenza, producono lavoro-fatica…
Chi ama quello che fa, chi sogna, anche se apparentemente sta lavorando per un’organizzazione, in realtà sta lavorando per sé, si sta integrando. Chi fa un lavoro senza amarlo sta lavorando per qualcun altro, si sta danneggiando. Quella che viene chiamata retribuzione è in verità un risarcimento danni per la degradazione fisica, emozionale e mentale prodotta da quella condizione di dipendenza.
Il clochard, in barbone, è l’uomo che vive in un limbo, emarginato in una zona dell’essere in cui non può né amare, né lavorare… Non può né appartenere al tempo né all’assenza di tempo. E’ un uomo che ha abbandonato il mondo del lavoro senza però riuscire ad entrare in quello del “sogno”. Sognare è l’azione di un uomo di responsabilità.. Soltanto i grandi guerrieri, i grandi condottieri, possedevano l’arte del sognare. La gente lavora con fatica ed anche gli uomini più ordinari fanno sforzi immani per tutta la vita. Altri cercano il blessing di pochi attimi di integrità, di non-lavoro; e per questo attraversano oceani, scalano le montagne più ardue… perché non conoscono “the effortlessness of dreaming”. Non sanno che sognare è il fare. Bisogna trasformare il lavoro in sogno. La positività e la felicità nel futuro dell'uomo si accompagneranno inevitabilmente ad una progressiva, inarrestabile, riduzione della sua attività di lavoro e ad un declino del lavoro-fatica.






Un'umanità più libera interiormente dalla paura, dal dubbio, da pensieri distruttivi e dalla miriade di emozioni negative che da sempre ne agitano l'animo, non potrà più accettare i ritmi, gli ambienti e la qualità del lavoro di una civiltà che ancora concepisce il lavoro come fatica ed iperattività, che per funzionare ha bisogno, e quindi educa, eserciti di alienati, legioni di fakiri capaci di sopportare, senza neppure più avvertirla, la indicibile dolorosità del dipendere. Le Scuole sono la propaggine fisica di questa psicologia.  A sei, sette anni i bambini, sono inquadrati nel triste esercito degli adulti. Edè osservabile la loro trasformazione. Il gusto del gioco, la freschezza delle impressioni, l'entusiasmo, l'adattabilità, il coraggio, vengono sostituiti giorno dopo giorno con l'apprendimento delle emozioni cosidette umane: invidia, gelosia, rancore, ansietà, paura, il parlare eccessivo, il nascondersi e il mentire, e quelle deformazioni del viso che formano il repertorio di maschere per la loro espressione. L'ingabbiamento della libertà del bambino, la sua omologazione agli adulti, è un'operazione dolorosa. Si chiama educazione. Nelle scuole di ogni ordine e grado, in tutto il pianeta, i giovani sono esposti ad un unico messaggio educativo globale: l’insegnamento a dipendere. Fin da bambini ore ed ore in un banco per imparare a vivere da prigionieri, senza alcuna aspirazione alla libertà. Un training indispensabile per poter un giorno fare gli impiegati a vita, aggrappati alla ricchezza di altri, ed appartenere di diritto al club degli angosciati aziendali. La dolorosità, come durante un lungo viaggio lo sferragliare del treno, poco a poco non la sentiamo più, finché diventa per noi tutt'uno con l'esistenza. La sua presenza diventa una costante naturale per assurdo, rassicurante al punto che abbandonare la dolorosità sarà l'adulto un'impresa quasi impossibile. Paura e sofferenze sono ringhiere.  Guai a perderle!  E’ più difficile eliminare la più piccola paura dalla propria vita che scalare una montagna.
Occorrono scuole di libertà, di conoscenza di sé… scuole di integrità. La prima caratteristica di una scuola del futuro è quella di eliminare piuttosto che aggiungere. Eliminare vecchie strutture, stratificazioni di ignoranza, di concetti arruginiti, di idee obsolete; abbandonare preconcetti, falsi sentimenti, paure immaginarie ed ogni identificazione con il superficiale, con il mondo delle apparenze. Occorre una scuola che “ricordi”, una scuola con una memoria verticale che indichi la direzione per il “viaggio di ritorno”. Una Scuola del capovolgimento per l’eliminazione della vecchia educazione, per una rieducazione dell’uomo nel nome dell’essere.
La School for Dreamers è la manifestazione di questo Sogno, attraverso programmi mirati e un team qualificato organizza corsi rivolti ai più giovani, con l'obiettivo di formare una nuova generazione di sognatori pragmatici guidati da Etica e Integrità, come qualità centrali della Leadership del futuro. Uomini e donne che sappiano armonizzare gli apparenti antagonismi di sempre: economia ed etica, azione e contemplazione, potere finanziario e amore.
Per gli adulti prevede cicli di seminari con l'obiettivo di ispirare a una nuova e più elevata consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. Un capovolgimento dei vecchi paradigmi verso la libertà, la prosperità e la felicità.
Il prossimo seminario della School for Dreamers si terrà a Milano il 14/15 novembre 2015




School for Dreamers vuole fare un regalo a tutti coloro che saranno presenti al Dreamers Day: chi si iscriverà al corso del 14/15 novembre presso la stand di School for Dreamers riceverà uno sconto del 25% sul costo totale del seminario.
Per partecipare al Dreamers Day CLICCA QUI

Ci vediamo il 18 Ottobre, Sognatori!

giovedì 1 ottobre 2015

"L'uomo verticale" di Stefano D'Anna

L'Uomo verticale
Più che l'economia e la politica quello che veramente è in gioco è il futuro della specie Homo Sapiens. La nascita e l'affermarsi di un uomo nuovo, dotato di un apparato psicologico più evoluto, non è un'opzione ma una condizione di sopravvivenza per tutto il genere umano. Seguendone le tracce, oltre i confini angusti dell'economia, la nostra ricerca ha percorso trasversalmente i domini scientifici di numerose altre discipline come antropologia, sociologia, e perfino etologia, cioé la scienza che studia il comportamento e le abitudini animali. Quando l'abbiamo individuata abbiamo chiamato questa nuova specie: l'uomo verticale.

Sono particolarmente lieto di poter dare a voi, lettori de "La Scuola degli Dei", l'importante annuncio scientifico di questa nuova specie psicologica anticipandovi i profondi rivolgimenti che il suo affermarsi avrà su tutte le attività umane e, soprattutto sull'economia e sulla politica.
Al di là dei caratteri biologici e morfologici comuni alla ordinaria umanità, essa è connotata da un modo di pensare e di sentire che non potrà mai essere imitato da nessun computer. La psicologia dell'uomo nuovo, dell'uomo verticale  non può appartenere a nessuna macchina. Egli non è una evoluzione della vecchia umanità ma un essere assolutamente originale, dotato di una psicologia libera da conflitti interiori e dalla zavorra delle emozioni negative. La sua logica non è più binaria, la sua mente non funziona per contrapposizioni, il suo spirito non è conflittuale. Egli conosce l'esistenza di livelli, i gradi cui ogni cosa appartiene nella Scala dell'essere e vede il mondo attraverso questo ordine, questa gerarchia, e non attraverso la frizione degli opposti. Gli opposti sono soltanto i due profili della stessa realtà, come le due estremità di un solo bastone. Dietro di essi c'è un'armonia nascosta, come già Eraclito sapeva. La gerarchia è Dio.
L'uomo verticale ha una dimensione in più. Il suo punto di vista è dall'alto. E' insieme l'osservatore e l'osservato, lo scienziato e la cavia, l'individuo e la folla, e come tale ha una psicologia più completa o, potremmo dire, appartiene ad una specie più intelligente. Unificando ed armonizzando gli opposti dentro di sé, sa usare la conflittualità esterna come propellente per la sua evoluzione. Attraverso questi uomini l'impossibile diventa prima possibile e poi inevitabile.




La legge dell'antagonista
In nessun altro spazio è così evidente la differenza rivoluzionaria tra la visione dell'umanità ordinaria e la visione verticale del mondo come nella percezione dell'antagonista. A una mente convenzionale l'esistenza appare come un flusso ininterrotto di ostacoli, di problemi e difficoltà. L'intero pianeta è percepito come il campo d'azione dell'antagonista, una forza cieca, inspiegabile, che sembra non avere altra funzione che quella di impedirci il raggiungimento, la soddisfazione di quanto desideriamo. L'universo è ostile, ciecamente, impietosamente avverso. Anche le scuole di pensiero sono nate intorno ad un dualismo ed ogni conoscenza o scienza dell'uomo non sembra svilupparsi da altro che dall'attrito tra due concetti contrapposti: il bello e il brutto (estetica), il bene ed il male (etica), il vero e il falso (logica), l'apparenza e la realtà, spirito e materia (epistemologia), etc.

L'intelligenza è ancora una scintilla sprigionata dallo strofinio di due selci tra le mani di un selvaggio.
La ragione dell'uomo ordinario è armata. La Grecia antica conosceva il suo male oscuro, quel pensiero conflittuale che decise la fine prematura di quella meravigliosa civiltà. Il mito di Atena, la nascita della dea-ragione dal cranio di Giove, in completo assetto di guerra, è una visione di spietata chiarezza e la diagnosi più lucida dell'esistenza di un male dei mali, una divisione, una conflittualità interna all'uomo, causa ed origine di ogni povertà e della sua lunga storia di disastri. L'uccello di Minerva prende il volo soltanto sul fare della notte.
Ama il tuo nemico
Per l'uomo verticale la forza antagonista è un alleato e il motore stesso della sua evoluzione, indispensabile alla sua crescita. Le avversità sono gradini su cui poggiare il piede ed andare oltre. Questo rovesciamento della visione ordinaria ha in sé il segreto del passaggio attraverso la cruna dell'ago, la porta stretta che conduce al mondo della responsabilità, della libertà, del successo. Mentre per un uomo ordinario l'attitudine nella vita è di evitare le difficoltà con ogni mezzo, un uomo verticale sa che le difficoltà annunciano la realizzazione delle proprie aspirazioni e le accoglie come alleati a lungo invocati.
Ama il tuo nemico  esprime in tutta la potenza di un linguaggio paradossale lo shock psicologico che segna il passaggio a questa nuova età. Possiamo affermare che parole come "ama il tuo nemico" sono il vagito di una nuova specie, ed il manifestarsi di una psicologia verticale di cui il Nuovo testamento, al di là della teologia, è il vero atto di nascita. Il pensiero verticale è l'evento  che nella coscienza della nostra civiltà traccia per sempre lo spartiacque tra due specie umane e decreta la definitiva obsolescenza del pensiero conflittuale, ancora eco di una nostalgia zoologica. L'età dell'uomo verticale annuncia in economia come in politica l'emergere di una nuova generazione di leader capaci di superare la visione orizzontale, per opposti, con una visione verticale, per gradi, in scala, capace di armonizzare gli apparenti antagonismi di sempre: economia ed etica, azione e contemplazione, ragione ed emozione, potere finanziario e amore. Solo uomini con questa visione potranno guidare la transizione da una civiltà cresciuta attraverso il contrasto, la lotta, l'opposizione, attraverso guerre, rivolte e conflitti, a una civiltà capace di trasformare gli antagonismi e le avversità in eventi di ordine superiore.

                                                                      Hai già prenotato il tuo biglietto per il Dreamers Day?


Perché esserci? Guarda il Video!


Ti comunichiamo inoltre che sono aperte le iscrizioni al "Viaggio nell'Essere": il Week-end seminar
della School for Dreamers che si terrà a Milano il 14/15 novembre, 2015. Per le informazioni sul programma e sulle modalità di iscrizione Clicca qui !