Bisogna
trasformare il lavoro in “sogno”! Chi sogna ama, chi lavora non può amare…
L’assenza di amore, la sofferenza, producono lavoro-fatica…
Chi ama
quello che fa, chi sogna, anche se apparentemente sta lavorando per
un’organizzazione, in realtà sta lavorando per sé, si sta integrando. Chi fa un
lavoro senza amarlo sta lavorando per qualcun altro, si sta danneggiando.
Quella che viene chiamata retribuzione è in verità un risarcimento danni per la
degradazione fisica, emozionale e mentale prodotta da quella condizione di
dipendenza.
Il clochard, in
barbone, è l’uomo che vive in un limbo, emarginato in una zona dell’essere in
cui non può né amare, né lavorare… Non può né appartenere al tempo né
all’assenza di tempo. E’ un uomo che ha abbandonato il mondo del lavoro senza
però riuscire ad entrare in quello del “sogno”. Sognare è l’azione di un uomo
di responsabilità.. Soltanto i grandi guerrieri, i grandi condottieri,
possedevano l’arte del sognare. La gente lavora con fatica ed anche gli
uomini più ordinari fanno sforzi immani per tutta la vita. Altri cercano il
blessing di pochi attimi di integrità, di non-lavoro; e per questo attraversano
oceani, scalano le montagne più ardue… perché non conoscono “the effortlessness
of dreaming”. Non sanno che sognare è il fare. Bisogna trasformare il lavoro in
sogno. La positività e la felicità nel futuro dell'uomo si accompagneranno
inevitabilmente ad una progressiva, inarrestabile, riduzione della sua attività
di lavoro e ad un declino del lavoro-fatica.
Un'umanità più libera interiormente dalla paura, dal
dubbio, da pensieri distruttivi e dalla miriade di emozioni negative che da
sempre ne agitano l'animo, non potrà più accettare i ritmi, gli ambienti e la
qualità del lavoro di una civiltà che ancora concepisce il lavoro come fatica
ed iperattività, che per funzionare ha bisogno, e quindi educa, eserciti di
alienati, legioni di fakiri capaci di sopportare, senza neppure più avvertirla,
la indicibile dolorosità del dipendere. Le Scuole sono la propaggine fisica di
questa psicologia. A sei, sette anni i bambini, sono inquadrati nel
triste esercito degli adulti. Edè osservabile la loro trasformazione. Il gusto
del gioco, la freschezza delle impressioni, l'entusiasmo, l'adattabilità, il
coraggio, vengono sostituiti giorno dopo giorno con l'apprendimento delle
emozioni cosidette umane: invidia, gelosia, rancore, ansietà, paura, il parlare
eccessivo, il nascondersi e il mentire, e quelle deformazioni del viso che
formano il repertorio di maschere per la loro espressione. L'ingabbiamento
della libertà del bambino, la sua omologazione agli adulti, è un'operazione
dolorosa. Si chiama educazione. Nelle scuole di ogni ordine e grado, in tutto il pianeta, i
giovani sono esposti ad un unico messaggio educativo globale: l’insegnamento a
dipendere. Fin da bambini ore ed ore in un banco per imparare a vivere da
prigionieri, senza alcuna aspirazione alla libertà. Un training indispensabile
per poter un giorno fare gli impiegati a vita, aggrappati alla ricchezza di
altri, ed appartenere di diritto al club degli angosciati aziendali. La
dolorosità, come durante un lungo viaggio lo sferragliare del treno, poco a
poco non la sentiamo più, finché diventa per noi tutt'uno con l'esistenza. La
sua presenza diventa una costante naturale per assurdo, rassicurante al punto
che abbandonare la dolorosità sarà l'adulto un'impresa quasi impossibile. Paura
e sofferenze sono ringhiere. Guai a perderle! E’ più difficile
eliminare la più piccola paura dalla propria vita che scalare una
montagna.
Occorrono
scuole di libertà, di conoscenza di sé… scuole di integrità. La prima
caratteristica di una scuola del futuro è quella di eliminare piuttosto che
aggiungere. Eliminare vecchie strutture, stratificazioni di ignoranza, di
concetti arruginiti, di idee obsolete; abbandonare preconcetti, falsi
sentimenti, paure immaginarie ed ogni identificazione con il superficiale, con
il mondo delle apparenze. Occorre una scuola che “ricordi”, una scuola con una
memoria verticale che indichi la direzione per il “viaggio di ritorno”. Una
Scuola del capovolgimento per l’eliminazione della vecchia educazione, per una
rieducazione dell’uomo nel nome dell’essere.
La School for
Dreamers è la manifestazione di questo Sogno, attraverso programmi mirati e un
team qualificato organizza corsi rivolti ai più giovani, con l'obiettivo di
formare una nuova generazione di sognatori pragmatici guidati da Etica e
Integrità, come qualità centrali della Leadership del futuro. Uomini e donne
che sappiano armonizzare gli apparenti antagonismi di sempre: economia ed
etica, azione e contemplazione, potere finanziario e amore.
Per gli
adulti prevede cicli di seminari con l'obiettivo di ispirare a una nuova e più
elevata consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. Un capovolgimento
dei vecchi paradigmi verso la libertà, la prosperità e la felicità.
Il prossimo
seminario della School for Dreamers si terrà a Milano il 14/15 novembre 2015
School for Dreamers vuole fare un regalo a tutti coloro
che saranno presenti al Dreamers Day: chi si iscriverà al corso del
14/15 novembre presso la stand di School for Dreamers riceverà uno sconto del
25% sul costo totale del seminario.
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