martedì 15 luglio 2014

"Amarsi dentro" di Stefano D'Anna

Il Dreamer mi stava preparando ad un’impresa straordinaria, anche se non avevo ancora idea di cosa fosse. Ero certo che la missione che un giorno mi avrebbe affidato richiedeva un ‘capovolgimento’ totale, una tale
responsabilità che così com’ero non avrei potuto sfiorare neppure con un dito. Sentii la gratitudine montare e la sua chimica farsi più intensa.
Socchiusi gli occhi e bevvi a grandi sorsi quel lusso, assorbii ogni dettaglio di quell’ambiente, la sua ricchezza, la bellezza
Capii che nulla è fuori di noi. La presenza del Dreamer stava rivelando parti completamente sconosciute. In quella suite del St James accadde qualcosa di straordinario. Eoni di tempo si compressero ed atomi di
prosperità arricchirono l’Essere di eternità. Sia pure per pochi secondi, smisi di essere un uomo impaurito, dubbioso, un uomo sconfitto, una vittima, e divenni l’architetto, l’artista che aveva ideato quell’albergo.
Realizzai l’eterna distanza tra sognatore e sognato, tra un uomo libero e uno che dipende.
Il mondo è una proiezione dell’Essere. Ecco la fonte!

Cercai la Bibbia. La trovai in uno dei cassetti del comodino. L’aprii ‘a caso’ e lessi il passo in cui per tre volte Gesù chiede a Pietro: “Mi ami tu?”
E per tre volte, prima imbarazzato, poi perfino un po’ infastidito Pietro risponde: “Si, ti amo!”
“No!” avrebbe dovuto rispondere, “non ancora!”
Se fosse stato un po’ più sincero, più onesto, se si fosse conosciuto più profondamente, avrebbe dovuto dire: “sto cercando di amarti!”.
Con quella domanda, ripetuta tre volte, Gesù in realtà gli stava chiedendo: Ti conosci tu? Sai chi sei? … Ami te stesso più di ogni altra cosa? Hai smesso di ucciderti dentro? Gli stava chiedendo di trasferire il
Suo insegnamento nelle parti più interne di se stesso, di capovolgere la sua visione, di trasformare il suo modo di pensare, di ammorbidire la sua rigidità. È forse per questa rigidità che lo chiamò ‘Pietro’. Pietro è l’uomo che si rifiuta di cambiare, che crede di poter mentire, di nascondersi.
Quell’uomo ero io.
Leggevo e piangevo. Per tre volte era stata data a Pietro l’opportunità di evitare il suo tradimento, per non doversi trovare un giorno a rinnegare per tre volte la parte più alta di sé.
Quel tradimento era già nell’Essere, attendeva solo le circostanze favorevoli per manifestarsi. Povero Pietro! Se solo avesse potuto osservarsi… avrebbe compreso che quella richiesta non era esterna ma gli arrivava dal proprio Essere: “Tu, Pietro, ami te stesso? Hai eliminato ogni divisione, ogni morte interna?” Avrebbe scoperto in sé la menzogna, la paura, il dubbio… avrebbe potuto fugarli, come si fa con un ladro.
Amarsi dentro è un atto di volontà, significa ‘conoscersi’.
Amarsi dentro significa celebrare incessantemente la vita nella sua totalità.
Ricordai queste parole del Dreamer e capii che se Pietro avesse accolto la richiesta di guardarsi dentro, di conoscersi, di amarsi, avrebbe cambiato il suo destino mortale.
Se avesse potuto capovolgere le sue convinzioni, non sarebbe stato crocifisso a testa in giù… come lui stesso chiese ai suoi carnefici, offrendosi a simbolo di una comprensione tardiva ma autentica della sovversività dell’insegnamento di Cristo.
Da quel passo, dal messaggio trasmesso da quella grande Scuola che fu il cristianesimo primitivo, stavo risalendo alla grandezza dell’insegnamento del Dreamer. L’Essere è la fonte di tutto ciò che poi incontriamo nel mondo degli eventi.
Guardati dentro e conoscerai il tuo destino!
I tre ‘sì’ sono la menzogna che Pietro non ha voluto vedere e che si materializza nell’evento del suo martirio.
Se vogliamo cambiare qualcosa lo possiamo fare solo innalzando l’Essere.
Il destino di un uomo, di un’organizzazione, di una nazione o di un’intera civiltà, e la sua economia, sono la proiezione del suo Essere, della sua visione.
Quanto più ampia è la visione di un uomo tanto più ricca la sua realtà.
In nessuna scuola di economia avrei potuto apprendere una legge così vasta.
Queste furono per me le grandi lezioni di ‘vera’ economia, di management, di alta finanza e di pedagogia. In questi insegnamenti oggi riconosco le pietre miliari di una nuova educazione fondata sull’Essere, di una rivoluzione psicologica capace di trasformare i paradigmi mentali della vecchia umanità, di capovolgerne la visione e liberarla per sempre dalla sua conflittualità, dal dubbio, dalla paura, dal dolore, che sono la
vera causa della povertà e di tutta la criminalità nel mondo.



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