Il mondo è tutto nella tua testa.
Se per una volta
osservassi una tua giornata, scopriresti che in essa è racchiusa l’epitome
della tua vita. Come cellule della tua esistenza, ogni giornata ha i caratteri
distintivi e insopprimibili dell’arco temporale che ci è concesso vivere.
Osserva le parole
che pronunci. Classificale. Individua quelle che pronunci più spesso... Osserva
i sentimenti che provi. Classificali. Individua quelli che sono più
ricorrenti... Osserva i pensieri di una tua giornata. Classificali. Individua
quelli più insistenti. Scoprirai che quelli che credi pensieri sono in realtà
preoccupazioni e dubbi. Segli quelli che affiorano con maggiore frequenza. Fai
una classificazione delle sensazioni fisiche che provi in una giornata. Con un
po' di attenzione, ti accorgerai che c’è poco di nuovo anche nelle tue
sensazioni.
Siamo esseri monotoni
Ti accorgerai che
essi si ripetono e che nell’insieme sei un essere abbastanza monotono... Questa
ricerca si trasformerà in una indagine inquietante; in effetti ti renderà
evidente che la tua “macchina” è già programmata e che solo impropriamente
chiami ‘mie’ le sensazioni che senti, le emozioni che provi. In realtà, con un minimo di autosservazione e una breve indagine condotta sugli ‘altri’, scoprirai che migliaia di uomini e donne hanno quelle stesse sensazioni, quelle stesse emozioni; con una semplice extrapolazione arriverai a scoprire (ma sentirai il fiato venirti meno) che sono milioni, miliardi, gli esseri che hanno i tuoi stessi pensieri, che pronunciano esattamente le tue stesse parole...
chiami ‘mie’ le sensazioni che senti, le emozioni che provi. In realtà, con un minimo di autosservazione e una breve indagine condotta sugli ‘altri’, scoprirai che migliaia di uomini e donne hanno quelle stesse sensazioni, quelle stesse emozioni; con una semplice extrapolazione arriverai a scoprire (ma sentirai il fiato venirti meno) che sono milioni, miliardi, gli esseri che hanno i tuoi stessi pensieri, che pronunciano esattamente le tue stesse parole...
Qual’è la tua canzone?
Come uno strumento
musicale che vibra ad un certo ritmo, e può emettere solo quel suono, tu stai
occupando solo una strettissima fascia nell’infinito delle tonalità, delle
vibrazioni, dei suoni possibili. Tutti i giorni che dio manda in terra, un uomo
canta la stessa canzone ma quello che non sa è che il mondo esterno, quello che
lui chiama realtà, è ‘psicologia solidificata’, una sostanza malleabile che
prende forma a quel ritmo, che non fa che obbedire a quel suono, a quella
vibrazione. Gli eventi della vita di un uomo, la sua capacità di fare e quindi
di avere, il suo grado di felicità e perfino il suo destino finanziario,
corrispondono perfettamente al suo canto. Il mondo è stretto o meno stretto,
largo o meno largo, generoso o misero, a seconda dell’ampiezza della tua
canzone. Porsi la domanda: qual’è la mia canzone? è lo stesso che interrogarsi
sul proprio destino. Quando sarai capace di ascoltarti, quando sarai più
attento alle note che emetti, potrai riconoscerne la tua mono-tonia; allora,
solo allora, potrà sorgere anche la volontà e poi la capacità di allargare
questo pentagramma.
Gli uomini ‘si ascoltano’
Come un pianoforte
che rispetto agli altri strumenti ha una vastità di ottave tale da usare due
pentagrammi, così esistono uomini che hanno un’ampiezza espressiva più grande
di altri. Uomini che suonano una musica che si estende su tre, quattro, cinque
pentagrammi... perché il loro ‘sogno’ è troppo vasto per essere contenuto nella
stretta fascia di note che basta al resto dell’umanità. Ciò che fa la
differenza tra gli uomini, ciò che veramente li fa appartenere ad un diverso
destino, ancor prima della forza delle loro credenze, della diversa qualità dei
loro obiettivi, è l’ampiezza del loro canto. Quando gli uomini si incontrano,
sia pure per pochi secondi e senza che ne siano consapevoli essi ‘si
ascoltano’. La qualità, l’ampiezza e la profondità del loro canto forma una
gerarchia, una piramide della responsabilità, sui cui gradini, dalla base al
vertice, ciascuno va ad occupare il posto che gli spetta.
La musica
segreta
“Dovunque si incontrino, per pochi istanti o per anni,
gli uomini si dispongono su piani diversi di una piramide invisibile
rispettando un ordine interiore, matematico, come gerarchie planetarie fatte di
luminosità, di orbite, di massa e di distanza dal loro sole. Ci sono gradi e
livelli d’essere. È una legge universale” (da
“La Scuola degli Dei” di S.E.D’Anna).
Due uomini si
incontrano. Inevitabilmente, uno contiene e l'altro è contenuto. Senza simboli
o
divise, nudi nel deserto, inevitabilmente, uno decide la direzione e l'altro
segue. Come due animali in una regione selvaggia, attraverso un linguaggio
zoologico, essi si trasmettono, i segnali di razza, di forza, di territorio, di
rango. Una reazione, un'attitudine, una postura, l'espressione di un’emozione,
uno sguardo, una parola, la più piccola smorfia, sono in realtà note sul
pentagramma della loro vita; stanno rivelando la loro musica segreta e con essa
la posizione che ciascuno è destinato ad occupare nella scala evolutiva. Quella
musica è registrata nell'universo e decide gli eventi della loro vita, il
sapere, il fare, l'avere, ed infine il loro intero destino.
Il Business è musica
Due
businessman fanno affari perché si è creata tra loro una fusione di ritmi, c’è
una compatibilità di suoni... perché c’è un’armonia. Un’azienda incorpora
un’altra azienda per l’ampiezza della sua musica. Una civiltà conquista
un’altra civiltà e la sottomette, l’assimila per la vastità del suo canto, per
l’ampiezza delle ottave, per la qualità dei suoni, per la ricchezza, la forza
della sua musica. Un giorno il nostro essere sarà così ampio da poter ascoltare
non solo la nostra ma la canzone degli altri... il suono che emettono gli
altri... la profondità e l’altezza delle loro ottave.. il colore, il timbro, il
ritmo delle loro note
Il canto di dolore
Quando saremo
pronti a sostenere la responsabilità di questa verità, scopriremo che l’umanità
canta un canto di sventura, di dolore, di dubbio, di paura, che pensa e sente
negativamente. Solo apparentemente un
uomo si augura bene, prosperità, salute. Se potesse osservarsi e conoscersi
interiormente ascolterebbe invece dentro di sé la recita pressoché continua di
una nenia di negatività, come una preghiera di sventura fatta di
preoccupazioni, di immagini malate, dell’attesa di eventi terribili, probabili
ed improbabili.
La vita è un LP, difficile da cambiare
Tutto il mondo è
nella tua testa, come la musica che suoni, che ascolti. Ed il tuo destino è
registrato come nei solchi di un LP. Osserva la difficoltà di cambiare anche un
solo vocabolo del tuo lessico giornaliero, un accento, un modo di intercalare;
osserva l’impossibilità di cambiare un atteggiamento, una reazione, di
interrompere una routine, di uscire da una ripetitività meccanica di gesti, di
suoni. Immagina soltanto cosa possa significare trasformare un pensiero,
cambiare un’emozione...
Osserva in te
l’impossibilità di captare una nuova idea, di accettarla... di tuffarti
nell’invisibile, di “sognare” qualcosa di originale, qualcosa di apparentemente
impossibile...di suonare una sola nota che esca dal pentagramma in cui ti sei
ridotto a vivere. Ti accorgerai che è più facile spostare una montagna. Ti
accorgerai che il processo di invecchiamento, di irrigidimento, è iniziato da
tempo e che presto non lo potrai più contrastare. Uomini ricchi ed uomini
poveri, politici ed impiegati, premi Nobel ed uomini comuni, ognuno porta con
sé la sua canzone, ognuno porta con sé la propria prigione, sigillato in una
bolla d’aria, crocifisso nel proprio ruolo, nelle proprie abitudini.
Una musica appresa da cattivi musicisti
La maggior parte
dell’umanità è obbediente a una programmazione già fatta dalla nascita,
ripetuta lungo tutto il corso dell’infanzia, ed esegue una musica ipnotica
appresa da cattivi musicisti, insegnanti monotoni, profeti di sventura, da
genitori che non possono fare altro che trasmettere la canzone che a loro volta
hanno imparato dai loro genitori. Ci sono musicisti grandiosi, titani che
spaziano tra i pentagrammi dell’esistenza, che creano e captano la loro musica
dall’immenso, dall’alto, e c’è una massa umana rassegnata ad eseguire la sua
nenia, un motivo lamentoso appreso dall’infanzia e mai più modificato,
martellando pochi tasti con un dito solo. Una volta capito questo, un uomo non
può avere altro obiettivo nella sua vita che evadere da questa fascia ristretta
in cui è imprigionata tutta l’umanità, dalla monotonia e dalla povertà della
propria musica. Non c’è progetto più grande, non c’è una guerra più sacra che
combattere i propri limiti ed innalzare il proprio canto.
Se vuoi cambiare il mondo, cambia la tua musica
La caduta di Adamo
ed Eva, il peccato originale, la perdita del paradiso è cantare sempre la
stessa canzone. Questo è l’inferno, questa è la povertà, questa è la malattia,
questa è la vecchiaia, questa è la morte. Se vuoi cambiare il mondo cambia la
tua testa, cambia musica, e dedicati all’allargamento del “sogno”. E’ il
‘sogno’ che crea la realtà. E solo il ‘sogno’ può farci uscire da questa
strettoia dell’essere, dalla monotonia del nostro canto che diventa dolore nel
corpo, paura nelle emozioni e dubbio nell’intelletto.
Se ti osserverai,
se ricorderai, se farai gli sforzi necessari per studiarti e ascoltarti,
conoscerai te stesso e giorno per giorno diventerai sempre più bravo ad
allargare le pareti del tuo sogno, a creare, a modificarne gli elementi. Tutti
i giorni sarai sempre più capace di muoverti intelligentemente e saprai che
ascoltare la musica della nostra vita e innalzarla è più concreto della nostra
illusione di agire nella realtà. Nel mondo speciale creato dalla nostra nuova
canzone, avvolti dalla nostra musica, sposteremo oggetti, creeremo relazioni, risolveremo
problemi, guariremo, entreremo in mondi inaccessibili, ci tufferemo
nell’invisibile e la realtà non potrà che seguire di pari passo e prendere la
forma e la dimensione del nostro sogno, come fa l’ombra con l’oggetto che la
proietta. Conoscere se stessi è scoprire che un uomo è solo nell’universo,
responsabile di tutto quello che gli succede, delle circostanze in cui si trova
e di tutto quello che gli appare.
Abbi il coraggio di
sognare. Abbi il coraggio di essere un individuo e di conquistare tutto quello
che è possibile conquistare....nella tua testa. Riconosciti come un grande
musicista, come il creatore di tutto quello che vedi e tocchi intorno a te… La
Terra è come tu la sogni, è la materializzazione del tuo canto. Trasformala in
un paradiso. It is all up to you.
Prossimi eventi della School for Dreamers:
http://lnx.schoolfordreamers.com/calendario-eventi/
Lezioni di Economia dal Vangelo
il nuovo libro si Stefano D'Anna a questo link:
http://lnx.schoolfordreamers.com/lezioni-di-economia-dal-vangelo/
Per un qualche strano (e "casuale" ?) segno del destino sono venuto in possesso del libro "La Scuola degli Dei". Coincidenza? Non penso proprio. Ho letto il post con molto interesse. Grazie. Andrea Cafini
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