Tutti sono tesi verso
qualche meta; tutti, consapevolmente o inconsapevolmente, stanno tentando di
perseguire un risultato, tutti vorrebbero raggiungere un obiettivo, hanno un
goal, the aim. La qualità di questo
aim è un indicatore importante dell'ampiezza dell'essere di un uomo. A man and his
goal are one. Il nostro
obiettivo ci misura. Tanto che per un uomo è impossibile avere un obiettivo più
grande di sé, un goal che ecceda la capacità del suo essere. Qual é
il nostro aim, qualé la direzione verso la quale stiamo puntando? La sua
qualità, l’ampiezza del suo respiro, è la misura esatta del nostro essere, di
tutto quello che siamo. Ed è straordinario osservare come ognuno, anche se
apparentemente sembra libero di porsi un grande obiettivo da raggiungere, di
fare il più meraviglioso dei sogni, trova in sé un limite invalicabile. Lo si
potrebbe immaginare come una specie di regolatore di velocità che permette agli
uomini di viaggiare nella vita a velocità molto diverse a seconda della loro
preparazione nell’essere. Anche soltanto per formulare, per immaginare, per
concepire un grande obiettivo occorre avere raggiunto un alto livello d’essere.
Comunemente, un uomo è
individuato, è contraddististinto da una
serie di connotati fisici: sesso, altezza, colore dei capelli o degli occhi,
taglia, numero di collo o di calzatura, peso, etc. Ma se dovessimo trovare una
reale differenza tra gli uomini essa è nella loro appartenenza a gradini
diversi della scala dell’Essere. L’Essere è tutto quello che non è visibile di
un uomo. Idee, pensieri,
emozioni, sensazioni, atteggiamenti e reazioni, desideri, gusti, attrazioni e
repulsioni, amori e odii, il sistema di valori, le cose in cui crede, i
pregiudizi, i segreti e tutto ciò che appartiene alle sue speranze, ambizioni,
paure, dubbi, incertezze, definisce quello che una persona è. La scoperta più
curiosa ed anche misteriosa, che abbiamo fatto studiando l’Aim, è che esso è direttamente
proporzionale all'essere. E’ quindi impossibile per un uomo avere
un'aspirazione più grande di sé. Perché l’aspirazione e l’essere sono una sola
cosa.
Se un uomo riuscisse a
proporsi un obiettivo che è oltre la sua responsabilità interiore; se lo
ricordasse costantemente e perseverasse nel suo raggiungimento, questo lo
trasformerebbe nella psicologia, porterebbe ad un innalzamento del suo livello
d’essere allineandolo al suo scopo e riconducendo così in equilibrio il
rapporto tra aim ed essere.
La seconda scoperta che
riguarda l'aim, è che solo una piccola parte degli uomini ne è consapevole. L'aim
è cioé invisibile alla gran parte degli uomini. Non solo quindi il nostro scopo
ci definisce e ci misura, ma addirittura, ordinariamente, esso ci è
sconosciuto. Questo vuol dire che nella navigazione della vita la maggior parte
degli uomini è inconsapevole della propria direzione, di dove sta dirigendo i
propri sforzi.
Intenzionale o
inconsapevole, l'aim è comunque una forza che un uomo imprime alla sua vita ed
è quindi in ogni caso una forza propulsiva, creativa e direzionale.
Un leader cerca la missione
in sé, sa di avere un destino speciale. Nell’antichità classica, e specialmente
nella tradizione greca, solo eroi ed i semidei avevano diritto al Fato. La
sorte di tutti gli altri uomini era indifferente agli dei e affidata al Caso. Il Fato
era al di sopra di tutti gli altri dei; neppure Giove poteva contrastare il
destino di un eroe.
Il nostro scopo
indirizza la nostra vita, determina il nostro futuro, decide la qualità delle
relazioni, l’altezza del nostro destino ed il potere finanziario che può esserci
dato. Il nostro scopo determina anche lo spazio fisico che occupiamo nel mondo,
il posto dove viviamo.
Da millenni, dagli
albori della coscienza, l’uomo pone a se stesso la domanda: chi sono, io? Oggi
possiamo dare una risposta: io sono il
mio scopo. A man and his goal are one and the same thing.
Paul Klee (1879-1940)
forniva così la chiave del suo successo “Io ed il colore siamo una sola cosa”.
Conoscere il proprio
scopo, essere consapevoli del proprio Aim, saperlo formulare, mette un uomo in
una condizione di preminenza rispetto agli altri. Aver presente il proprio
scopo manda al futuro messaggi di entusiasmo e di felicità. E’ parte del
“conosci te stesso”. Non basta formulare l’Aim, occorre visualizzarlo,
ricordarlo, tenerlo costantemente presente, anche nelle condizioni più avverse.
Ricordare lo scopo significa
possedere il seme del proprio destino. Distrazioni, pensieri poveri,
immaginazioni negative, emozioni spiacevoli, nella psicologia sono le erbacce
che rischiano di coprirlo e soffocarlo.
Nel momento stesso in
cui ci poniamo un obiettivo, ci fissiamo uno scopo o formuliamo un desiderio,
possiamo accorgerci che una forza opposta e contraria si mette in moto per
ostacolarne il raggiungimento, qualunque esso sia. La maggior parte
dell’umanità, nell’ignoranza di sé, non essendo consapevole del proprio aim,
non si rende conto di aver messo in azione una forza ed avverte soltanto
l'azione della forza antagonista, della seconda
forza. Se provate a chiedere ad un uomo ordinario come va la vita, cosa pensa
dell'esistenza, vi racconterà tutti i suoi problemi, delle continue difficoltà
ed ostacoli che incontra. A una mente conflittuale l'esistenza appare come un
flusso ininterrotto di ostacoli, di problemi e difficoltà, l'intero pianeta è
percepito come il campo d'azione di una forza cieca, inspiegabile, che sembra
non avere altra finalità che di impedirci il raggiungimento del nostro scopo.
In realtà non è così e noi incontriamo solo gli ostacoli che noi stessi abbiamo
già creato nella nostra psicologia.
Le nostre aspirazioni, i
nostri sogni sono come semi (seeds) dai quali può nascere una pianta che
allarga i rami verso l'infinito e su cui poggeranno, come nella parabola
evangelica, gli uccelli del cielo. Ma mentre la pianta sta crescendo, non fa
neppure in tempo a germogliare, che arrivano le erbacce (weeds) che potrebbero
soffocarla. Avete mai percepito prima questo meccanismo? Vi siete mai accorti
dell'esistenza nel mondo psicologico di una forma di resistenza corrispondente
all'attrito del mondo fisico? Ogni aspirazione che imprima una velocità alla
nostra vita trova in noi una resistenza psicologica di intensità ad essa
proporzionale che le si oppone.
L’antagonista siamo noi.
Siamo noi l’ostacolo ad ogni nostro raggiungimento.
Se vuoi realizzare il
tuo sogno devi trasformare la tua visione del mondo, fermare la guerra che ti
porti dentro. Una guerra interna fatta di dubbi, paure, negatività, frutto di
una visione del mondo fatta di contrapposizioni ed antagonismi.
Se non ci fosse questa
forza antagonista, che nasce prima in noi stessi e poi si materializza nel
mondo esterno, potremmo fare i voli pindarici più arditi, dare concretezza
all’impossibile, immaginare i raggiungimenti più straordinari e realizzarli.
Ogni nostro sogno diventerebbe realtà.
Saremmo gli abitanti di
un altro pianeta, collocato in un altro punto dell'universo, governato da leggi
fisiche e psicologiche diverse, meno numerose e gravose. Il nostro mondo è
invece il riflesso perfetto della psicologia conflittuale dell’uomo; la sua
legge più generale è quella degli opposti, la legge dell’antagonista. Senza la
consapevolezza della prima forza, del nostro aim, la seconda forza e la
universale condizione di attrito, fisico e psicologico, con cui gli uomini
costantemente si confrontano, sono inspiegabili ed assurde. La scoperta del
meccanismo fondamentale fondato sulla apparente contrapposizione di queste due
forze è alla base della nostra teoria generale della leadership ed individua
una linea di confine tra due specie umane. C’è una umanità che dipende,
reattiva, che accusa le condizioni esterne, si lamenta, si compiange. Essa è
convinta che ci sia un mondo cattivo fuori di sé che é lì per ostacolarla. C’è
un’umanità che intraprende, creativa, proattiva che sa che ogni spinta impressa
dalla propria aspirazione richiede la vittoria su una forza opposta e
contraria, che è prima di tutto nella propria psicologia. L’una vede per
opposti, ha una coscienza bipolare; l’altra vede l’unità dietro la polarità,
l’armonia dietro gli apparenti antagonismi. Questi uomini hanno il coraggio di
fare il salto nell’abisso; di entrare nelle parti più oscure del proprio essere
e di combattere le ombre, i fantasmi, le
paure interne e vincerle. Queste sono le vittorie
creative indispensabili alla realizzazione del sogno, dell’aim.
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