martedì 5 gennaio 2016

"L'uomo Verticale. Dall'uomo sensuale all'uomo psicologico" di Stefano D'Anna

Libertà dalla identificazione con i sensi. Entrare in una sensualità verticale, superiore, che è la psicologia.
Il tatto deve diventare consapevolezza, attenzione.
Il gusto deve diventare stile.
L’odorato intuizione.
L’udito comprensione.
La vista diventa visione.
Veni, Vidi, Vici. La visione che anticipa, che è già la vittoria.
“Vedere” significa riconoscere l’esistenza di livelli, che esistono infiniti strati della realtà. Chi guarda la realtà attraverso una logica conflittuale, vede soltanto opposti ed antagonismi. Come un selvaggio, può capire soltanto strofinando  Conoscere i gradi, i pioli cui ogni cosa appartiene nella scala dell’essere. Vedere il mondo attraverso questo ordine, questa gerarchia e non attraverso gli antagonismi e la frizione degli opposti. L’uomo verticale sfugge all’ipnosi, al sonno, ai rituali. Solo un uomo dotato di una psicologia libera da conflitti interiori e dalla zavorra delle emozioni negative, un uomo che ama se stesso intensamente può essere libero. Solo un uomo che ha raggiunto l’unità dell’essere, una compattezza interna, una integrità, una indipendenza dal mondo esterno può essere libero. La sua logica non è più binaria, la sua mente non funziona per contrapposizioni, la sua razionalità non è conflittuale.


La vera libertà è una libertà psicologica. Libertà dalla paura, dal dolore, dal dubbio. Un uomo che si libera da questa “ombra” psicologica (the shadow) governa se stesso e gli altri e può vivere libero sotto qualsiasi governo o regime. Questo “individuo”, che è un’integrità, ha una morale così oggettiva, ha valori così alti, che non può essere al servizio di una fazione.
Da alcuni anni sotto la spinta di forze epocali si sta maturando il passaggio a un'economia più sottile che richiede uomini responsabili, pensanti, partecipi, creativi. Le battaglie economiche negli scenari di guerra ormai planetari della competizione globale non si vincono più con eserciti di schiavi e di mercenari. Il lavoro dipendente si va riducendo e di fatto la nostra epoca assiste con apprensione crescente all'aumento della disoccupazione in tutto il mondo occidentale. E' un fenomeno ormai strutturale e secondo queste nostre riflessioni un buon segnale del tramonto della lunga età impiegatizia e dell'inizio di una stagione di maggiore libertà dell'uomo.

Libertà dall’identificazione
L’identificazione è la malattia dell’umanità... è la sua religione. Identificati significa essere ipnotizzati dal mondo esterno, credere che la soluzione possa arrivare da fuori.

Il negozio interiore.
L’uomo ha un negozio interiore, un’economia interiore fatta di costi e ricavi, dare e avere, attività e passività. Chi non ha i prezzi giusti sui prodotti giusti fallisce.

La School for Dreamers annuncia l’avvento di una rivoluzione individuale. La sua missione è la preparazione dell’uomo verticale, nell’economia come nella politica, la nascita di leaders liberi da conflitti, psicologicamente maturi, capaci di armonizzare gli apparenti antagonismi di sempre: economia ed etica, profitto e progresso, potere finanziario ed amore.
In tutti i tempi l’uomo ha sentito che la sua ricerca di libertà passava attraverso la corretta gestione del proprio negozio interiore, attraverso la capacità di educare e sublimare le sue emozioni. Atarassia era l’antica disciplina della impertubabilità che nella filosofia di Democrito ed in quella delle scuole postaristoteliche (epicurea, stoica, scettica) aspirava allo stato di indifferente serenità del saggio, di chi ha raggiunto il dominio delle proprie passioni ed è imperturbabile di fronte alle vicende del mondo.
La moderna ricerca, nella psicologia della creatività, è arrivata a dare un’importanza centrale al tema dell’attenzione ed ha formulato la teoria della Doppia attenzione. Una doppia freccia, una puntata verso l’interno, l’altra verso l’esterno. Osservo un albero ed osservo me che osservo l’albero. Questa doppia attenzione, l’autosservazione crea luce, porta consapevolezza, allarga gli spazi di libertà. Elimina le pozzanghere dell’essere.

Non badare alle riforme. Bada al riformatore.
L’uomo verticale conquista la libertà attraverso l’uscita dalla ipnosi di massa, l’abbandono delle descrizioni collettive del mondo. Prendendo quella direzione verso l’alto che la cristianità ha chiamato fede, egli si innalza sul piano dei sensi, della conflittualità, della mancanza di volontà. Esce dalla condizione interna della moltitudine degli “io”, dalla legione dei suoi desideri e pensieri contrapposti ed entra in una più alta capacità di comprensione che gli permette di “comprimere il tempo” e di “ricordare il futuro”..
Una politica vera deve superare la bipolarità, sinistra e destra, e armonizzare gli opposti. Una società veramente libera non può avere una forza che governa ed una che gli fa da antagonista. Il conflitto è un inseguimento. Una forza insegue l’altra, al bene segue il male, il si diventa no, la pace si alterna alla guerra, ma non c'è creazione. Il cambiamento, la soluzione, non avviene alternando una fazione all’altra, un partito all’altro, ma attraverso un’armonizzazione degli opposti, una terza forza capace di imprimergli  una direzione a. E questo può avvenire soltanto internamente all’uomo.

Ognuno è convinto di avere una libertà da poter gestire. Ma gli uomini sono prigionieri di una libertà finta, misurano i passi da un muro all’altro della loro cella senza saperlo.
Verità e Libertà si corrispondono.. sono interconnesse... si comunicano continuamente. La Verità va in profondità, la Libertà vola. Più si va in profondità e più si vola. Più si sale in altezza e più si scava.

Per essere più liberi bisogna essere più veri,
per essere più veri bisogna essere più liberi.

Fare uno sgambetto alla meccanicità, dare nuove direzioni al nostro essere. Andare contro il falso se stesso, interrompere vecchie abitudini, spezzare ricorrenze e routine, cambiare modi di pensare ripetitivi, meccanici... ribaltare schemi mentali di seconda mano, abbandonare ipnosi collettive e tutto quanto ci spinge verso un destino di massa e chiedere in cambio una vita vera, un'avventura personale, questo significa lavorare per la propria libertà... Prendere le armi contro i propri limiti è la più santa di tutte le guerre.

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                                                                               "LA SCUOLA DEGLI DEI" DI STEFANO D'ANNA


                                                        "IL PICCOLO DREAMER PROGRAMMATORE DI MONDI" DI VEGA ROZE
                                



                                                                            "L'EONARDO IL TRASFORMISTA" DI MICHELE LOMBARDI 


                                                                                 "NEL RINASCISENSO" DI MARIO DAL MARE







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