Visibilia ex
Invisibilibus
La verità economica
più grande è sigillata nel motto della School for Dreamers: Visibilia
ex Invisibilibus. La ricchezza materiale, visibile, è soltanto il riflesso
della prosperità interiore di un uomo, di un’impresa, di una nazione. La
ricchezza come la povertà sono l’espressione materiale di una invisibilità:
l’essere. E’ un processo che procede dall’interno all’esterno”. Il visibile è
una proiezione dell'invisibile, ne dipende come l'ombra dipende, per dimensione
e forma, dall'oggetto che la
proietta.
Tutto
ciò che possiamo vedere, avvertire, toccare e sentire, gli oggetti materiali e
l'intero business dell'esistenza, in tutta la sua varietà, non è che la
proiezione di un mondo invisibile ai nostri sensi, verticale ad esso.
Anche in
un uomo, tutto quello che egli ha saputo costruire origina dalla sua
invisibilità, dal suo "sogno", e si manifesta esteriormente nella
qualità della sua vita e nella natura degli eventi che lo toccano.
Un uomo potrebbe
accidentalmente costruire un regno, potrebbe accumulare denaro, proprietà e
castelli, ma il minimo crack nel suo "sogno" lo farebbe fallire.
L’avere e l’essere
sono un’unica realtà ma su piani diversi dell’esistenza. Come le estremità
dello stesso bastone. Avere è Essere. L’avere è l’essere che si manifesta nel
tempo e nello spazio. L’essere è l’avere sublimato, il visibile trasceso e
portato ad un ordine superiore. Questa scoperta apre le porte ad una immensa rivoluzione
nella percezione ordinaria del mondo ed è uno di quegli shock del pensiero
capaci di modificare il corso di un’intera civiltà.
Che cos’è l’essere?
Difficilmente siamo
consapevoli di essere circondati dall’invisibilità, di vivere in un mondo
prodotto dall’invisibile; che tutto ciò che conta ed è reale in un uomo è
invisibile.
Tutti
i nostri pensieri, sentimenti, fantasie, immaginazioni, sogni, sono invisibili.
Le nostre speranze, ambizioni, segreti, paure, dubbi, perplessità, incertezze,
e tutte le nostre sensazioni, attrazioni, desideri, avversioni, amori ed odi,
appartengono al mondo invisibile dell’essere.
Il
cambiamento delle ideologie
Ogni passaggio
epocale nella storia dell’umanità è sempre stato preceduto dal capovolgimento
di ideologie, da una rivoluzione psicologica che attraverso un individuo si è
poi trasmessa alle masse. L’idea eliocentrica fece saltare i cardini del
pensiero medioevale, ricollocando l’uomo dal centro ai margini dell’universo e
schiudendo l’età moderna; il Protestantesimo modificò radicalmente la visione
del lavoro, da condanna biblica a strumento di evoluzione dell’uomo,
realizzando le condizioni per l’avvento della rivoluzione industriale e del
Capitalismo moderno.
Il mondo dell’essere
Oggi ci troviamo di
fronte ad una nuova rivoluzione. Una rivoluzione psicologica fondata sull’idea
che essere e avere non sono dimensioni conflittuali, polarità, ma due facce
della stessa realtà. Tutto ciò che vediamo e tocchiamo, tutto ciò che
percepiamo, i grattacieli della finanza, le piramidi dell’industria, le
scoperte ed i raggiungimenti della scienza e della tecnologia, tutto ciò che
noi chiamiamo ‘realtà’, non è altro che la proiezione di un mondo invisibile ai
nostri sensi, di un mondo delle idee e dei valori che corre verticalmente al
piano della nostra esistenza: il mondo dell’essere.
Mezzo secolo di insuccessi
L’essere
è la causa dell’avere. Questo spiega perché i paesi più ricchi di risorse
naturali sono spesso anche i più poveri e come mai l'arricchimento di un uomo
non è condizione sufficiente per sottrarlo al suo destino, se non corrisponde
ad un allargamento della sua visione. E’ riconoscibile di fatto l’esistenza di
una sorta di meccanismo omeostatico che ineluttabilmente riconduce l’avere al
livello dell’essere. Un uomo impreparato, anche se temporaneamente favorito da
un evento o da circostanze esterne, viene ricacciato nell’antica povertà se
l’avere eccede il suo livello d’essere. Questo è vero anche per le nazioni.
Dopo oltre mezzo secolo di insuccessi dei programmi di aiuti internazionali ai
paesi del terzo mondo, dovrebbero ormai averlo capito anche gli economisti
dello sviluppo: non è possibile aiutare dall’esterno un paese che non abbia già
raggiunto un adeguato grado di ricchezza nel suo patrimonio di idee (etiche,
estetiche, religiose, filosofiche, scientifiche) e nel suo sistema di valori. A
molti di questi paesi basterebbe riconnettersi alla loro antica saggezza,
all’essenza delle loro origini, e riportare linfa nel sistema dei valori più
antichi, per raggiungere livelli di prosperità nelle loro condizioni di vita.
La guarigione procede dall’interno all’esterno
La
comprensione che ‘avere è essere’ sradica uno dei più antichi pregiudizi
dell’uomo e ne rivoluziona gli schemi concettuali. Non è l’avere che permette
di fare e di essere, ma è l’essere che permette di fare e poi di avere. Il
superamento di questa forma di ipnosi collettiva significa lasciarsi alle
spalle una visione piatta del mondo e accedere a un pensiero verticale:
esistono strati del reale e infiniti livelli dell’essere. ‘Avere è essere’ è la
chiave per la comprensione delle questioni più complesse e vitali riguardanti
la vita dell’uomo e dei sistemi organizzativi, di ogni ordine e complessità, e
spiega la diversità del loro destino. Se il pensiero dominante e la concezione
prevalente di tutta la nostra civiltà, fino ad oggi, è stato: avere per poter
fare e quindi per essere, è tempo di
rovesciarlo. Un uomo, un paese, una civiltà, hanno la capacità di fare e di
possedere solo ciò che possono ‘sognare’, contenere nel raggio della propria
visione; gli eventi e le circostanze della loro storia e tutto ciò che essi
incontrano, nel bene e nel male, corrisponde perfettamente al proprio livello
d’essere, all’ampiezza delle loro idee, alla profondità dei loro valori. In
natura come in economia ogni guarigione procede dall’interno all’esterno,
dall’invisibile al visibile, dall’essere all’avere.
Scienza e Coscienza
Ogni conquista nel
visibile, ogni incremento della capacità di fare e di avere dell'umanità è sempre
stato anticipato da una conquista nell'essere. Le conoscenze scientifiche e il
progresso tecnologico procedono di pari passo con la conoscenza che l'uomo ha
di sé e con il livello di consapevolezza raggiunto. Scienza e coscienza
procedono di pari passo. Il progresso scientifico e la capacità di disporre di
energie e risorse nella storia della nostra civiltà appare quindi regolata
dalla stessa legge che in natura dota ogni specie solo delle armi e della forza
che è in grado di controllare. E’ la stessa legge che assegna fauci ed artigli
micidiali agli animali dotati del miglior sistema nervoso e armi sempre meno
potenti a quelli filogeneticamente più arretrati nella scala del controllo
dell'aggressività dentro e fuori la propria specie. Che si tratti di un
individuo, di una organizzazione, di una nazione o di una intera civiltà, la
capacità di conoscere, di fare e di avere dipende dal livello d'essere
raggiunto da quella civiltà, da quella nazione, da quella organizzazione, da
quell'individuo.
Più sei, più sai, più fai, più hai.
Osservando un uomo o
un’organizzazione, tutti ne possono percepire la dimensione dell'avere, pochi e
con più difficoltà quella del fare. Resta invisibile ai più la dimensione
dell’essere: quella della profondità e dell’ampiezza delle idee, dei valori,
del “sogno”. In realtà il possesso, la disponibilità, la proprietà di energie,
di risorse e di beni è soltanto un effetto, la proiezione della capacità di
fare, è una sua funzione. A loro volta, fare e avere dipendono dall'essere, come
l'ombra dipende per dimensione e forma dall’oggetto che la proietta.
Il fattore tempo
Ciò che impedisce di
vedere il perfetto equilibrio che esiste tra essere ed avere è il fattore tempo
che, come una cortina fumogena, illusoriamente li separa. Se, meravigliosamente,
riuscissimo a comprimere il tempo, gli anni della vita di un uomo o i secoli di
una civiltà, vedremmo la perfetta corrispondenza tra essere ed avere. Essi sono
la stessa, identica realtà a livelli diversi dell’esistenza. L'avere sublimato diventa
essere e l'essere materializzato, essenzializzato, diventa avere.
La scoperta della
identità tra avere ed essere segna profondamente anche il pensiero economico
perché se l'avere, e quindi anche la produzione della ricchezza, è una
proiezione dell'essere, l’invisibile nell’uomo e nelle organizzazioni, dovrà di
diritto rientrare tra i legittimi soggetti della ricerca scientifica, anche nel
campo dell’economia. Insieme all’etica, al sistema delle convinzioni, al
sistema dei valori morali e, soprattutto, al ‘sogno’. La European School of
Economics da anni porta avanti un lavoro di ‘capovolgimento’ della visione
ordinaria dell’uomo, una rivoluzione del pensiero, che riconosce
nell’individuo, nel suo sogno, la causa di ogni ricchezza, l’origine di ogni reale
cambiamento.
Per scavare fino
alla radice la vera causa dei problemi che ci fronteggiano abbiamo dovuto
abbandonare le piste già tracciate, uscire dalle angustie ideologiche delle
tradizionali teorie economiche, dimostratesi insoddisfacenti, ed osare la
formulazione e la verifica di nuove ipotesi, più ampie ed ardite.
Migliorare: una fede superstiziosa
La
vecchia umanità, tra le sue abitudini più nocive ed inveterate, ha quella di
parlare sempre di miglioramento. Il linguaggio comune è infarcito di parole
come evoluzione e progresso; ma tutto resta così com’è. Da millenni non succede
nulla. I problemi planetari, dalla povertà alla criminalità, fino alla
conflittualità e alle guerre, sono gli stessi di sempre, nell’età della pietra
come nell’età digitale. ‘Migliorare’ è
la parola d’ordine di chi vuole lasciare tutto com’è; di chi indulge in un modo
di pensare obsoleto, privo di vitalità. Credere che il mondo possa essere
migliorato è la fede superstiziosa di un’umanità che non ha la forza di
affrontare alla radice il suo male. Occorre una rivoluzione del pensiero. Un
capovolgimento. Solo l’individuo può farlo.
L’economia
è fatta da uomini che amano.
Finché
l’umanità rimane conflittuale, preda della paura e dell’angoscia, la povertà è
l’economia. La criminalità è l’economia. Chiunque scoprisse un antidoto alla
povertà, alla criminalità, alla malattia, verrebbe ostacolato, e perfino
eliminato. Le malattie del pianeta, vecchie di millenni: la povertà endemica di
sterminate regioni del pianeta, la conflittualità, la criminalità, si
perpetueranno e si acutizzeranno finché la ragione dell’uomo resterà armata,
finché antagonismi come povertà e ricchezza continueranno a lottarsi, non nel
mondo, come poli opposti dell’esistenza, ma nella coscienza di ogni uomo,
insieme a: male e bene, sofferenza e piacere, paura ed amore.
Occorrono nuove università
Occorrono
scuole speciali e nuove università. Il loro primo insegnamento deve essere la
rivoluzione dell’essere, al centro di ogni loro interesse ed in cima ad ogni loro
priorità ci deve essere l’individuo. Nell’essere dell’individuo c’è il seme.
Dobbiamo iniziare dall’interno. Come ogni guarigione, bisogna procedere
dall’interno all’esterno, cellula per cellula, individuo per individuo. E’ un
processo inside-out.
Ogni
altra rivoluzione della storia è fallita, sia politica od economica. La
trasformazione vera, la soluzione dei problemi millenari dell’umanità, potrà
essere soltanto il prodotto di una rivoluzione della mente. Noi dobbiamo
pensare diversamente.
Chi
commette un crimine, chi versa in condizioni di povertà, ha una descrizione
rovesciata del mondo. Crede che il mondo esterno possa renderlo ricco o felice;
che possa promuoverlo o renderlo sicuro. Ma il mondo, con tutti i suoi eventi,
e il business dell’esistenza nella sua complessità, non è che l’effetto, la
conseguenza, l’ombra proiettata dall’essere. Il mondo è la proiezione del
nostro modo di pensare e l’economia è il riflesso dei nostri valori e delle
nostre idee. Chi non si arricchisce nell’essere, qualunque bene, qualunque
ricchezza la perderà.
La
felicità è economia.
Il
progetto educativo di un uomo ‘bilanciato’ dalle qualità apparentemente
paradossali, è antico di migliaia di anni. Un uomo che armonizza in sé
scaltrezza ed innocenza, ragione e intuito, potere finanziario e amore. Una
conoscenza libresca, imposta dall’esterno, uguale per tutti, è un soffocamento
dell’essenza… è falsa, è illusoria… La conoscenza ‘vera’ è già in ogni
individuo. Dobbiamo solo ‘ricordare’, fare un viaggio a ritroso nella memoria
verticale. Disseppellire il sogno e fare ciò che si ama.
La
felicità è economia. Solo uomini felici possono creare una società stabile e
prospera.
E’
questa la preparazione del futuro. Lo dimostra il fatto che i laureati con
questa visione si inseriscono tra i primi nel mondo del lavoro e delle
professioni. Essi ‘scelgono e sono scelti dalle organizzazioni che amano, e
fanno il lavoro che hanno sempre sognato. Questa filosofia educativa non può
essere un miglioramento di quella tradizionale, ma il suo superamento. Il suo compito
e ‘ricordare’ agli studenti la loro unicità, l’originalità, l’innocenza che
essi già posseggono.
Lezioni di Economia dal Vangelo
il nuovo libro si Stefano D'Anna a questo link:
http://lnx.schoolfordreamers.com/lezioni-di-economia-dal-vangelo/
Prossimi eventi della School for Dreamers:
http://lnx.schoolfordreamers.com/calendario-eventi/
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