giovedì 26 marzo 2015

"Pensare in termini di infinito" dal libro "A Dream for the World" di Stefano D'Anna

Questo libro racconta della mia carriera d’imprenditore che ha avuto il suo culmine nel portare un’impresa, acquistata in condizioni fallimentari, alla posizione di leader assoluto nel suo settore. Questo libro vuole ispirare futuri e presenti filosofi d’azione.
Ricordo che fin da bambino mi sono chiesto e ho cercato di spiegarmi da dove venivo, quale fosse lo scopo della mia vita, che cosa o chi fosse Dio e altre domande di questa portata.
Crescendo, ho continuato a interrogare i miei insegnanti, gli adulti che avevo intorno, i familiari, gli anziani e a cercare nei libri che leggevo senza sosta quelle risposte che nessuno sapeva darmi in modo soddisfacente.  

E quando ponevo le mie difficili questioni, un passo delle sacre scritture, quello che imponeva: “Abbi fede e non porti domande”, era spesso lo schermo dietro cui nascondevano la loro incapacità a rispondermi. Un’affermazione inaccettabile quanto illogica.
Ero ancora un ragazzo quando presi la decisione che avrebbe fatto di me un pensatore indipendente e che mi avrebbe aiutato per tutta la vita a nutrire una mente inquisitiva, incline alla ribellione. Presi le distanze da tutto quello che mi era stato insegnato.
Non importava se arrivasse dalla scienza, dalla tradizione, da convinzioni religiose o semplicemente dalla rassegnata attitudine, così diffusa, di chi dice: “Questo è il modo in cui le cose si sono sempre fatte.”
Sin dal giorno della nostra nascita, siamo stati indottrinati da sistemi di valori e credenze, da schemi mentali, regole e standard, che hanno fornito i parametri di giudizio attraverso cui abbiamo valutato persone e circostanze e che hanno guidato le nostre esistenze. 
Ben presto, mi sono accorto che quanti mi circondavano, per ignoranza o paura o per l’intenzione di esercitare un controllo sulle mie azioni che mi uniformasse agli altri, non mi presentavano il mondo reale ma una sua descrizione ipnotica, deformata da pregiudizi e superstizioni.
Per quanto assurdo, sembrava quasi che tutta questa gente si sarebbe sentita meglio se mi avesse visto annaspare in un mare d’incertezza e di dubbi.
Fu così che mi ribellai a un sistema precostituito, apparentemente logico e ben ordinato, ma in realtà morto, e mi misi a pensare in proprio. Decisi che avrei dedicato la mia vita, la mia e non quella di qualcun altro, a fare solo quello che amo, ispirato dalla passione, non dalla paura. E sviluppai un mio sistema di valori.
Vedevo familiari e rispettabili vicini andare in chiesa ogni domenica, non perché amassero il loro dio ma per la paura superstiziosa di morire e finire all’inferno.
Notavo che queste stesse persone da lunedì a sabato non mostravano un contegno coerente con lo spirito religioso ostentato la domenica. Non li muoveva la bellezza del divino, né il preteso infinito amore verso dio, ma solo il timore della sua collera.
Nella loro mentalità, bastava poi andare in chiesa e offrire un obolo per sentirsi assolti. Ce n’era abbastanza da creare confusione nella mente di un giovane.
Quando riuscii a liberarmi da paure e superstizioni, mi resi conto che la verità risiede solo nella testa di ognuno di noi.
Questo libro è la sintesi dei principi e delle regole d’oro che hanno guidato la mia azione di leader d’impresa, assicurandone il successo. Li troverete illustrati in dettaglio nelle pagine seguenti.
Scoprirete che alla loro radice c’è un principio primo, una condizione di stabilità emozionale e di calma mentale che precorre ogni mia decisione, ogni azione. E’ uno stato di equilibrio che ho raggiunto e che viene prima di ogni altra cosa o meglio, da cui ogni altra cosa dipende.
Mantenere questo equilibrio è un assoluto dogma e non permetto a nulla e a nessuno di turbarlo.
Nel tempo, è diventato per me un modo di vivere, una seconda natura, parte indissolubile della mia personalità.
Con questo non intendo dire che, rispetto agli altri, ho eliminato o ridotto le difficoltà e i problemi da affrontare.
Al contrario. Il modo in cui accolgo e tratto le questioni malaugurate e più spinose tiene però conto di una priorità: mantenere questa condizione di equilibrio interiore. E’ una sublime disciplina al servizio della mia Integrità.
E’ sufficiente guardarsi intorno per rendersi conto che abbiamo da affrontare un difficile futuro.
La crisi finanziaria è solo uno dei sintomi di un malessere planetario cui concorrono denutrizione, analfabetismo, guerre e conflitti, sopraffazione dei diritti umani, inquinamento, sovrappopolazione, etc.
Dall’età della pietra, fino a quella atomica e all’era digitale, non solo non è stato risolto nessuno di questi problemi, ma essi si sono aggravati e ne abbiamo creati degli altri.

Interi paesi sono in bancarotta. Premi Nobel per la pace sono assegnati a chi ne è indegno. Si beatificano persone dal passato moralmente discutibile e si finanziano guerre a paesi inermi, sacrificando a cuor leggero vite di giovani innocenti.
Se dovessimo individuare il bandolo di questa matassa, risalire alla ragione prima della più grave crisi economica nella storia dell’umanità, scopriremmo che c’è un unico comun denominatore: la mancanza di leader etici e integri.
Attraverso l’esperienza di così tanti anni a capo delle mie imprese, ho raggiunto la ferma convinzione che l’ostacolo principale contro cui s’infrangono i grandi progetti e le iniziative più ambiziose, la ragione principale del loro fallimento, non è mai la mancanza di risorse materiali o finanziarie ma la carenza di uomini integri capaci di operare con la competenza e l’onestà di chi ha una missione, di chi si sente al servizio di una causa nobile.
Il fattore che domina e guida la leadership in politica, così come nella religione e nel business, è il denaro.
Il potere è guadagnato a spese dell’umanità. Le decisioni, anziché essere ispirate da convinzioni e principi profondi, sono fondate sulla paura.
La conseguenza è che stiamo consegnando ai nostri figli un mondo in condizioni peggiori di quello che abbiamo ereditato dai nostri padri.
E questo è per me il tradimento dei tradimenti, il più grave.
Abbiamo bisogno di una rivoluzione psicologica, un nuovo modo di sentire e di pensare, una metanoia. Una religiosità laica che sia il superamento delle religioni. Dobbiamo cambiare.
Il cambiamento può venire solo dall’individuo, da un singolo uomo dedicato al suo Sogno, che sia capace di impegnare tutto se stesso, ogni fibra del suo essere in quello in cui crede. A timeless man.
Un uomo che pensa in termini di infinito e non di giorni o di trimestri, come si fa nel business di oggi. Un uomo che non si fa corrompere dal conseguimento di risultati immediati, ma ha nel cuore il disegno che porta a un’umanità futura.
Egli sa che il Sogno ha un prezzo ed è disposto a pagarlo in anticipo, qualunque esso sia, per vederlo diventare realtà.
Il mondo ha un disperato bisogno di questi uomini che hanno il coraggio di agire, piuttosto che lamentarsi e oziare nel conforto della loro ipocrisia. Sono il sale della terra, le nuove cellule di un’umanità guarita.
L’educazione di massa, le scuole e le università che conosciamo, non possono prepararli. Essi richiedono un’attenzione individuale, vanno forgiati uno a uno, come gioielli preziosi. Rompiamo ogni indugio e cominciamo a crearli.
Ogni altra scelta manterrebbe le cose come sono e condurrebbe solo a risultati disastrosi.
E’ possibile sconfiggere la povertà, creare lavoro per tutti, trasformare in amici i nemici più accaniti? E ancora impegnarsi per un mondo pulito, rendere giustizia a tutti, guarire la ferita che l’uomo ha nel cuore, sradicando ogni sua emozione negativa?
Con ogni probabilità questo non potrà accadere nell’arco della mia vita e, molto probabilmente, neppure entro i prossimi cento anni. E tuttavia, non credete che sarebbe straordinario essere capaci di sognare che questo diventi realtà tra mille anni da oggi? Siete pronti a impegnarvi totalmente e da subito per un futuro così lontano?
La risposta sarebbe sufficiente da sola a capire chi ha il destino e le qualità per essere un leader del futuro.
Ho provato in tanti modi a fare qualcosa per il mondo, a portare sollievo dovunque mi fosse possibile, al massimo delle mie capacità. Ho promosso iniziative filantropiche.
Ho stanziato fondi a ospedali e a centri di ricerca per malattie infantili. Ho fondato istituzioni benefiche.
Finché ho dovuto constatare che non solo esse non producono alcun cambiamento né danno soluzione, come il tentativo di svuotare con un cucchiaino il mare della sofferenza umana, ma, al contrario e perversamente, si trasformano in istituzioni elemosinanti che esistono per il solo scopo di sostenere se stesse, il più lautamente possibile.
Ho sempre creduto che l’elemento umano sia la chiave di tutto.

People are the Key


A conclusione di questa mia prefazione vorrei condividere con i leader d’impresa, i decision maker e più estesamente con i rappresentanti della classe dirigente, la mia convinzione che il solo strumento per contribuire efficacemente a risolvere i millenari problemi del pianeta è l’educazione.
Non intendo riferirmi a quella che è correntemente considerata educazione, che in ogni caso è necessaria per i più giovani, ma a qualcosa di speciale, una vera Higher Education, indirizzata allo spirito dell’Uomo, all’essere di quella parte dell’umanità che “ha orecchi per intendere”.
Selezionare e educare questi uomini, non è una questione di denaro o di conoscenze scientifiche, quanto la capacità di saper trasferire idee, valori e principi di un più alto ordine. La loro preparazione dovrebbe includere gli insegnamenti che le università non danno: lo studio e la scoperta di sé, l’innalzamento della visione, un amore incontenibile per la propria libertà, l’indipendenza da ogni pregiudizio e superstizione e, soprattutto, la riscoperta della propria Integrità come la qualità centrale della leadership.  

Preparare una nuova classe di leader visionari e pragmatici  è molto più difficile che essere teoricamente d’accordo. Come identificare chi ha il destino di essere un leader e in quale modo educarli è un compito titanico.
Ritengo che affrontare apertamente la grande emergenza della mancanza d’integrità dei leader, in politica come nel business, sia l’unica strada percorribile se vogliamo evitare ai nostri figli, semmai siamo ancora in tempo a farlo, il disastro di un conflitto globale. 
A questo scopo ho chiesto a Stefano D’Anna di associarsi a me in questa impresa.
Egli aveva già realizzato, per gli studenti di un solo paese, un corso avanzato di Leadership fondato sulla sua idea che la vita di una nazione, come quella di un’impresa o di un’intera civiltà, dipende dall’esistenza di individui visionari, utopisti pragmatici. Senza di essi nessun progresso è realizzabile.
La sua missione è la preparazione dei leader del futuro.  
L’obiettivo del programma è di alimentare in questi giovani un senso di grandezza, uno spirito indomito di libertà e un’Integrità senza compromessi.
Non sono un uomo superstizioso, ma il modo in cui ho conosciuto Stefano D’Anna è ineffabile, ha del miracoloso.
Tutto è iniziato dalla scoperta del libro, La Scuola degli Dei, che ho trovato nell’edizione greca in un Relais et Château in Toscana, in occasione di una breve vacanza in Italia. La sua lettura mi ha spinto irresistibilmente a conoscerne l’autore.
Il nostro incontro ha rinsaldato in me la convinzione che l’essenza delle nostre attitudini, azioni, pensieri ed emozioni, si riflette negli eventi e nelle circostanze della nostra esistenza.
Chiamatelo destino, se volete. Quello che penso è che, nel bene e nel male, un uomo incontra sempre quello in cui crede e ciò che sogna.


George Koukis







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