giovedì 11 febbraio 2016

"Il Pensiero Verticale" di Stefano D'Anna

L’uomo orizzontale, un uomo internamente diviso, pensa conflittualmente, per opposti. Egli si identifica con gli opposti e degrada. Un uomo unito nell’essere, un uomo completo, l’uomo che nelle lezioni di sociologia chiamiamo verticale, pensa analogicamente. Egli sa che esiste solo il bene, esiste solo la guarigione, vede solo l’unità che pulsa dietro gli apparenti antagonismi.

E’ l’unità dentro che non gli permette di vedere il male, la divisione. Per l’uomo verticale esiste solo il bene, l’amore, il piacere. Egli afferma soltanto la verità dentro di sé. Il suo lavoro è la continua armonizzazione di questa “apparente” polarità. Egli sa che la guarigione non è l’opposto della malattia; che il si non è l’opposto del no. Essi sono la stessa cosa a diversi livelli dell’esistenza. Chiamiamo questa Yes Attitude. Sia l’uomo orizzontale che l’uomo verticale sono in viaggio verso l’uno, verso la completezza. L’uno attraverso il tempo, l’altro attraverso gli stati. L’uno conosce la scorciatoia, l’altro no. L’uomo orizzontale è un riflesso nello specchio dell’uomo verticale.

B+t=D.  Our State of Being + Time = Destiny. La vibrazione che sto emanando, la mia canzone, nel tempo diventa destino. 
Ci sono state culture nell’antichità che non avevano il no nel loro linguaggio, e non avevano alcuna nozione di opposto, per esempio la nazione amerinda degli Hopi. Non a caso gli Hopi non sono mai stati sconfitti dai bianchi e non hanno mai perduto i loro territori. Il mondo è la nostra psicologia che si specchia. E’ Dio a rovescio. L’immagine nello specchio è capovolta ma non esiste. La manifestazione è sotto la legge degli opposti, il nostro pianeta è governato dalla legge dell’antagonista: in ogni momento del tempo e dello spazio c'è una forza uguale e contraria che agisce. La legge dell'antagonista governa la vita dell'individuo come quella di un'organizzazione, di una nazione o di un'intera civiltà. Il mondo esterno, il mondo dei sensi è governato dalla legge del Pendolo. Nel tempo, mentre il pendolo muove in una direzione si sta caricando la forza uguale e contraria che lo farà oscillare nella direzione opposta. 

La caduta dal Paradiso è la caduta nella dualità, nel mondo degli opposti e nella identificazione con uno degli opposti. Il Paradiso è l’inferno sottosopra. La scacciata dal Paradiso è la caduta nella incompletezza, il nostro allontanamento dall’integrità. L’inferno al contrario è il Paradiso. Il Paradiso è il reale, l’inferno è l’immagine riflessa. Dio creò il cielo e la terra.. una dualità.. il gioco si esprime nel mondo della dualità attraverso gli opposti. Noi dobbiamo essere capaci di vivere nel mondo dei conflitti con la consapevolezza che dietro tutti gli opposti c’è un’armonia, l’unità che pulsa. Ama il tuo nemico, porgi l’altra guancia, il ‘vai e ruba’ di Buddha, è l’unità che pulsa. Un giovane chiese a Buddha di diventare suo discepolo. - Hai mai rubato? - gli chiese Buddha. - No, mai! - rispose il giovane. Allora vai e ruba - gli disse Buddha- e poi ritorna da me... - La santità contiene la criminalità.. come l’immobilità contiene il movimento ed il silenzio contiene il suono e lo crea. Occorre conoscere tutti i ruoli e tutti i livelli per raggiungere l’unità... se quel ruolo ti manca nella consapevolezza, dovrà nel tempo e nello spazio essere bilanciato. Nel tempo e nello spazio non riusciamo a vedere che gli opposti sono la stessa cosa... essi si manifestano cronologicamente in successione, prima l’uno e poi l’altro; e noi non riusciamo a vedere l’unità che pulsa dietro di essi.
E poi Dio creò Adamo.. dalla sua costola (ribe, in greco significa “lato”) estrae il suo doppio, la donna. Il dualismo nasce sempre dall’unità che, nel mondo delle apparenze, si manifesta come uomo/donna, bene/male,... Dio creò il cielo e la terra... Nell’Eden c’erano due alberi.. l’albero della vita e l’albero del bene e del male...
La parola deve entrare nel mondo del contrasto per poterla udire. Il divino si manifesta nella polarità.. la polarità ci serve; attraverso essa si esprime l’unità, si rende visibile. Il superiore possiamo solo esprimerlo attraverso la negazione del sottostante.. attraverso il suo opposto.. Immortalità, infinito, amore... sono una doppia negazione che afferma. E tutta la nostra scienza nasce dalla contrapposizione di due concetti opposti, come una scintilla dallo strofinio di due selci tra le mani di un selvaggio: bello/brutto (estetica), buono/cattivo (etica), vero/falso (filosofia), etc.
La polarità è il sintomo, l’unità è la guarigione...
Nella polarità non c’è nulla di male. L’antagonismo crea l’energia necessaria per andare verso l’unità... La frizione degli opposti ci permette di entrare nel Giardino dell’Eden.
Il demonio è la inconsapevolezza. Il conflitto interno si riproduce fuori come eventi luttuosi, negativi.. ma questi eventi vengono ad informarmi; essi non sono una punizione ma un bilanciamento. Una malattia o un incidente vanno usati come un segnale di direzione verso la oneness, la consapevolezza, l’integrità.
Ad un uomo completo la soluzione arriva prima del problema. Dietro un evento conflittuale... dietro gli apparenti opposti, egli vede sempre l’unità, una terza forza capace di armonizzarli e di trasferirli ad un ordine superiore. La terza forza è la comprensione che quello che apparentemente contrasta il nostro progetto non è un nemico ma un alleato. Non ci sono cose od eventi negativi, esistono solo guarigioni... ad ognuno arrivano solo gli eventi più giusti per permettergli di evolversi ed avvicinarsi all’unità dell’essere.



                                                                   LEZIONI DI ECONOMIA DAL VANGELO DI STEFANO D'ANNA


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