L’uomo orizzontale, un uomo internamente diviso, pensa
conflittualmente, per opposti. Egli si identifica con gli opposti e degrada. Un
uomo unito nell’essere, un uomo completo, l’uomo che nelle lezioni di
sociologia chiamiamo verticale, pensa analogicamente. Egli sa che esiste solo
il bene, esiste solo la guarigione, vede solo l’unità che pulsa dietro gli
apparenti antagonismi.
E’ l’unità dentro che non gli permette di vedere il male,
la divisione. Per l’uomo verticale esiste solo il bene, l’amore, il piacere. Egli afferma soltanto la verità dentro di sé. Il suo
lavoro è la continua armonizzazione di questa “apparente” polarità. Egli sa che
la guarigione non è l’opposto della malattia; che il si non è l’opposto del no.
Essi sono la stessa cosa a diversi livelli dell’esistenza. Chiamiamo questa Yes
Attitude. Sia l’uomo orizzontale che l’uomo verticale sono in
viaggio verso l’uno, verso la completezza. L’uno attraverso il tempo, l’altro
attraverso gli stati. L’uno conosce la scorciatoia, l’altro no. L’uomo
orizzontale è un riflesso nello specchio dell’uomo verticale.
B+t=D. Our State
of Being + Time = Destiny. La vibrazione che sto emanando, la mia canzone, nel
tempo diventa destino.
Ci sono state culture nell’antichità che non avevano il
no nel loro linguaggio, e non avevano alcuna nozione di opposto, per esempio la
nazione amerinda degli Hopi. Non a caso gli Hopi non sono mai stati sconfitti
dai bianchi e non hanno mai perduto i loro territori. Il mondo è la nostra psicologia che si specchia. E’ Dio a
rovescio. L’immagine nello specchio è capovolta ma non esiste. La manifestazione è sotto la legge degli opposti, il
nostro pianeta è governato dalla legge dell’antagonista: in ogni momento del
tempo e dello spazio c'è una forza uguale e contraria che agisce. La legge
dell'antagonista governa la vita dell'individuo come quella di
un'organizzazione, di una nazione o di un'intera civiltà. Il mondo esterno, il mondo dei sensi è governato dalla
legge del Pendolo. Nel tempo, mentre il pendolo muove in una direzione si sta caricando la forza uguale e contraria che lo farà oscillare nella direzione opposta.
La caduta dal Paradiso è la caduta nella dualità, nel
mondo degli opposti e nella identificazione con uno degli opposti. Il Paradiso
è l’inferno sottosopra. La scacciata dal Paradiso è la caduta nella
incompletezza, il nostro allontanamento dall’integrità. L’inferno al contrario
è il Paradiso. Il Paradiso è il reale, l’inferno è l’immagine riflessa. Dio
creò il cielo e la terra.. una dualità.. il gioco si esprime nel mondo della
dualità attraverso gli opposti. Noi dobbiamo essere capaci di vivere nel mondo
dei conflitti con la consapevolezza che dietro tutti gli opposti c’è
un’armonia, l’unità che pulsa. Ama il tuo nemico, porgi l’altra guancia, il
‘vai e ruba’ di Buddha, è l’unità che pulsa. Un giovane chiese a Buddha di
diventare suo discepolo. - Hai mai rubato? - gli chiese Buddha. - No, mai! - rispose
il giovane. Allora vai e ruba - gli disse Buddha- e poi ritorna da me... - La
santità contiene la criminalità.. come l’immobilità contiene il movimento ed il
silenzio contiene il suono e lo crea. Occorre conoscere tutti i ruoli e tutti i
livelli per raggiungere l’unità... se quel ruolo ti manca nella consapevolezza,
dovrà nel tempo e nello spazio essere bilanciato. Nel tempo e nello spazio non riusciamo a vedere che gli
opposti sono la stessa cosa... essi si manifestano cronologicamente in
successione, prima l’uno e poi l’altro; e noi non riusciamo a vedere l’unità
che pulsa dietro di essi.
E poi Dio creò Adamo.. dalla sua costola (ribe, in greco
significa “lato”) estrae il suo doppio, la donna. Il dualismo nasce sempre
dall’unità che, nel mondo delle apparenze, si manifesta come uomo/donna,
bene/male,... Dio creò il cielo e la terra... Nell’Eden c’erano due alberi..
l’albero della vita e l’albero del bene e del male...
La parola deve entrare nel mondo del contrasto per poterla udire. Il divino si
manifesta nella polarità.. la polarità ci serve; attraverso essa si esprime
l’unità, si rende visibile. Il superiore possiamo solo esprimerlo attraverso la
negazione del sottostante.. attraverso il suo opposto.. Immortalità, infinito,
amore... sono una doppia negazione che afferma. E tutta la nostra scienza nasce
dalla contrapposizione di due concetti opposti, come una scintilla dallo
strofinio di due selci tra le mani di un selvaggio: bello/brutto (estetica),
buono/cattivo (etica), vero/falso (filosofia), etc.
La polarità è il sintomo, l’unità è la guarigione...
Nella polarità non c’è nulla di male. L’antagonismo crea
l’energia necessaria per andare verso l’unità... La frizione degli opposti ci
permette di entrare nel Giardino dell’Eden.
Il demonio è la
inconsapevolezza. Il conflitto interno si
riproduce fuori come eventi luttuosi, negativi.. ma questi eventi vengono ad
informarmi; essi non sono una punizione ma un bilanciamento. Una malattia o un
incidente vanno usati come un segnale di direzione verso la oneness, la
consapevolezza, l’integrità.
Ad un uomo completo la soluzione arriva prima del
problema. Dietro un evento conflittuale... dietro gli apparenti opposti, egli
vede sempre l’unità, una terza forza capace di armonizzarli e di trasferirli ad
un ordine superiore. La terza forza è la comprensione che quello che
apparentemente contrasta il nostro progetto non è un nemico ma un alleato. Non
ci sono cose od eventi negativi, esistono solo guarigioni... ad ognuno arrivano
solo gli eventi più giusti per permettergli di evolversi ed avvicinarsi
all’unità dell’essere.
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