martedì 13 settembre 2016

"Qual è la tua canzone?" di Stefano D'Anna

Qual è la tua canzone?

Come uno strumento musicale che vibra ad un certo ritmo, e può emettere solo quel suono, tu stai occupando solo una strettissima fascia nell’infinito delle tonalità, delle vibrazioni, dei suoni possibili. Tutti i giorni che Dio manda in terra, un uomo canta la stessa canzone ma quello che non sa è che il mondo esterno, quello che lui chiama realtà, è ‘psicologia solidificata', una sostanza malleabile che prende forma a quel ritmo, che non fa che obbedire a quel suono, a quella vibrazione. Gli eventi della vita di un uomo, la sua capacità di fare e quindi di avere, il suo grado di felicità e perfino il suo destino finanziario, corrispondono perfettamente al suo canto. Il mondo è stretto o meno stretto, largo o meno largo, generoso o misero, a seconda dell’ampiezza della tua canzone. Porsi la domanda: qual è la mia canzone? E' lo stesso che interrogarsi sul proprio destino. Quando sarai capace di ascoltarti, quando sarai più attento alle note che emetti, potrai riconoscerne la tua mono-tonia; allora, solo allora, potrà sorgere anche la volontà e poi la capacità di allargare questo pentagramma.

Gli uomini ‘si ascoltano’

Come un pianoforte che rispetto agli altri strumenti ha una vastità di ottave tale da usare due pentagrammi, così esistono uomini che hanno un’ampiezza espressiva più grande di altri. Uomini che suonano una musica che si estende su tre, quattro, cinque pentagrammi... perché il loro ‘sogno’ è troppo vasto per essere contenuto nella stretta fascia di note che basta al resto dell’umanità. Ciò che fa la differenza tra gli uomini, ciò che veramente li fa appartenere ad un diverso destino, ancor prima della forza delle loro credenze, della diversa qualità dei loro obiettivi, è l’ampiezza del loro canto. Quando gli uomini si incontrano, sia pure per pochi secondi e senza che ne siano consapevoli essi ‘si ascoltano’. La qualità, l’ampiezza e la profondità del loro canto forma una gerarchia, una piramide della responsabilità, sui cui gradini, dalla base al vertice, ciascuno va ad occupare il posto che gli spetta.

La musica segreta
“Dovunque si incontrino, per pochi istanti o per anni, gli uomini si dispongono su piani diversi di una piramide invisibile rispettando un ordine interiore, matematico, come gerarchie planetarie fatte di luminosità, di orbite, di massa e di distanza dal loro sole. Ci sono gradi e livelli d’essere. È una legge universale” (da “La Scuola degli Dei” di S.E.D’Anna).
Due uomini si incontrano. Inevitabilmente, uno contiene e l'altro è contenuto. Senza simboli o
divise, nudi nel deserto, inevitabilmente, uno decide la direzione e l'altro segue. Come due animali in una regione selvaggia, attraverso un linguaggio zoologico, essi si trasmettono, i segnali di razza, di forza, di territorio, di rango. Una reazione, un'attitudine, una postura, l'espressione di un’emozione, uno sguardo, una parola, la più piccola smorfia, sono in realtà note sul pentagramma della loro vita; stanno rivelando la loro musica segreta e con essa la posizione che ciascuno è destinato ad occupare nella scala evolutiva. Quella musica è registrata nell'universo e decide gli eventi della loro vita, il sapere, il fare, l'avere, ed infine il loro intero destino.

La vita è un LP, difficile da cambiare

Tutto il mondo è nella tua testa, come la musica che suoni, che ascolti. Ed il tuo destino è registrato come nei solchi di un LP. Osserva la difficoltà di cambiare anche un solo vocabolo del tuo lessico giornaliero, un accento, un modo di intercalare; osserva l’impossibilità di cambiare un atteggiamento, una reazione, di interrompere una routine, di uscire da una ripetitività meccanica di gesti, di suoni. Immagina soltanto cosa possa significare trasformare un pensiero, cambiare un’emozione...
Osserva in te l’impossibilità di captare una nuova idea, di accettarla... di tuffarti nell’invisibile, di “sognare” qualcosa di originale, qualcosa di apparentemente impossibile...di suonare una sola nota che esca dal pentagramma in cui ti sei ridotto a vivere. Ti accorgerai che è più facile spostare una montagna. Ti accorgerai che il processo di invecchiamento, di irrigidimento, è iniziato da tempo e che presto non lo potrai più contrastare. Uomini ricchi ed uomini poveri, politici ed impiegati, premi Nobel ed uomini comuni, ognuno porta con sé la sua canzone, ognuno porta con sé la propria prigione, sigillato in una bolla d’aria, crocifisso nel proprio ruolo, nelle proprie abitudini.

Una musica appresa da cattivi musicisti

La maggior parte dell’umanità è obbediente a una programmazione già fatta dalla nascita, ripetuta lungo tutto il corso dell’infanzia, ed esegue una musica ipnotica appresa da cattivi musicisti, insegnanti monotoni, profeti di sventura, da genitori che non possono fare altro che trasmettere la canzone che a loro volta hanno imparato dai loro genitori. Ci sono musicisti grandiosi, titani che spaziano tra i pentagrammi dell’esistenza, che creano e captano la loro musica dall’immenso, dall’alto, e c’è una massa umana rassegnata ad eseguire la sua nenia, un motivo lamentoso appreso dall’infanzia e mai più modificato, martellando pochi tasti con un dito solo. Una volta capito questo, un uomo non può avere altro obiettivo nella sua vita che evadere da questa fascia ristretta in cui è imprigionata tutta l’umanità, dalla monotonia e dalla povertà della propria musica. Non c’è progetto più grande, non c’è una guerra più sacra che combattere i propri limiti ed innalzare il proprio canto.

Se vuoi cambiare il mondo, cambia la tua musica

La caduta di Adamo ed Eva, il peccato originale, la perdita del paradiso è cantare sempre la stessa canzone. Questo è l’inferno, questa è la povertà, questa è la malattia, questa è la vecchiaia, questa è la morte. Se vuoi cambiare il mondo cambia la tua testa, cambia musica, e dedicati all’allargamento del “sogno”. E’ il ‘sogno’ che crea la realtà. E solo il ‘sogno’ può farci uscire da questa strettoia dell’essere, dalla monotonia del nostro canto che diventa dolore nel corpo, paura nelle emozioni e dubbio nell’intelletto.

Se ti osserverai, se ricorderai, se farai gli sforzi necessari per studiarti e ascoltarti, conoscerai te stesso e giorno per giorno diventerai sempre più bravo ad allargare le pareti del tuo sogno, a creare, a modificarne gli elementi. Tutti i giorni sarai sempre più capace di muoverti intelligentemente e saprai che ascoltare la musica della nostra vita e innalzarla è più concreto della nostra illusione di agire nella realtà. Nel mondo speciale creato dalla nostra nuova canzone, avvolti dalla nostra musica, sposteremo oggetti, creeremo relazioni, risolveremo problemi, guariremo, entreremo in mondi inaccessibili, ci tufferemo nell’invisibile e la realtà non potrà che seguire di pari passo e prendere la forma e la dimensione del nostro sogno, come fa l’ombra con l’oggetto che la proietta. Conoscere se stessi è scoprire che un uomo è solo nell’universo, responsabile di tutto quello che gli succede, delle circostanze in cui si trova e di tutto quello che gli appare.


Abbi il coraggio di sognare. Abbi il coraggio di essere un individuo e di conquistare tutto quello che è possibile conquistare....nella tua testa. Riconosciti come un grande musicista, come il creatore di tutto quello che vedi e tocchi intorno a te… La Terra è come tu la sogni, è la materializzazione del tuo canto. Trasformala in un paradiso. It is all up to you.

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