Durante il sonno, quando le facoltà percettive sono al minimo della
loro funzionalità, manca pressoché ogni possibilità di attenzione. Questo
stadio è detto di zero attention. L’attenzione dell’uomo comune in stato di
veglia è detta prima attenzione. Con
riferimento alla limitata capacità che ordinariamente l’uomo ha di mantenere la
sua attenzione, potremmo più propriamente chiamarla disattenzione. In questo
stadio l’uomo è come una pallina da ping pong che sposta il suo interesse
continuamente. Qualunque cosa lo distrae e lo distoglie dai suoi intenti, senza
alcuna affidabilità. In questo stadio l’uomo vive in una sorta di apnea
cerebrale. Manca il respiro psicologico che si crea per effetto delle idee.
La doppia attenzione è
una duplicazione delle percezioni, una freccia puntata verso l’esterno ed una
puntata verso l’interno, verso se stessi. Guardo un albero e osservo me che
guardo un albero. Questa capacità segna il passaggio dall’uomo zoologico
all’uomo psicologico. La capacità di osservare un albero è la stessa in un uomo
come in qualunque altro mammifero; ma la capacità di osservare l’albero e,
contemporaneamente, di essere consapevole dei propri stati psicologici, delle
proprie emozioni e sensazioni è soltanto umana. Con l’attenzione contemporanea
verso l’interno e verso l’esterno le nostre percezioni si ampliano, la nostra
respirazione diventa più completa, il cibo dell’aria va a compimento ed accede
ad una energia più preziosa.
Esiste infine, rarissima, la capacità di una terza attenzione che oltre a dare attenzione al mondo esterno ed
agli statt interni, permette contemporaneamente di dare uno sguardo esterno,
come attraverso l’azione di una telecamera. Osservare noi stessi che osserviamo
il mondo è la triple attention; essa
introduce un punto di vista dall’alto.. Mantenerla è quasi impossibile. Questo
è il “vedere”. Il “vedere” del sognatore è diverso dal guardare e
dall’osservare. E’ uno sguardo esterno che comprende l’osservato e
l’osservatore. E’ la posizione di, chi ha raggiunto la padronanza di sé.
Ma tutti sono proiettati nel mondo esterno, ipnotizzati dal mondo
esterno. Tutti sono ricattati dal creato che è la nostra creatura.
Frankenstein, Blade Runner, sono le favole sul creatore eliminato dalla sua
creatura. L’effetto è diventato causa, l’illusione è diventata realtà. Questo è
l’ipnotismo del mondo.
Il mondo è pensato, non è creato.
Tutto quello che incontriamo è la proiezione della nostra
interiorità, un’espressione della nostra ricchezza o povertà interna. La
capacità di dare direzione ad ogni nostro pensiero, desiderio. Che non sfugga
nulla.
Dobbiamo rientrare nella nostra natura di sognatori, di creatori. Per chi non sogna il fallimento è dietro l’angolo. Solo il sognatore
ha pieni poteri su se stesso e quindi sul mondo.
LA SCUOLA SBARCA IN SICILIA!
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